Dopo un’ottima prova come il suo sophomore “Storm Queen“, uscito due anni fa, è lecito aspettarsi un altro grande lavoro da Grace Cummings: riuscirà la musicista di stanza a Melbourne a superare il sempre difficile esame del terzo album?

Credit: Tajette O’Halloran

Sin dal primo ascolto di “Ramona”, appena uscito per la prestigiosa ATO Records, le risposte che possiamo trovare sono sicuramente positive: l’australiana ha deciso di farsi aiutare dal musicista e produttore Jonathan Wilson (Angel Olsen, Father John Misty, Erin Rae, Margo Price), registrando il disco ai Fivestars Studios al Topanga Canyon, California e costruendo qualcosa di maestoso e incredibilmente bello, dove mettere in luce sia la sua voce profonda che una strumentazione ricca e importante.

Già l’iniziale “Something Going ‘Round”, in cui la musicista australiana parla di amore perduto, ci mostra la grandezza delle sue nuove composizioni: archi, organo e un meraviglioso coro costruiscono un livello di emotività assoluto, aggiungendo tocchi di pura classe al suo sound e creando atmosfere uniche.

Il piano, insieme a leggere percussioni, introduce uno dei nostri brani preferiti di questo disco, “I’m Getting Married To The War”, prima di lasciare spazio anche all’ottimo lavoro della chitarra: la sua leggerezza ci ricorda in qualche modo Angel Olsen e, allo stesso tempo, le permette di aggiungere al suo suono delle sensazioni dai toni cinematografici davvero gustose.

In “Work Today (And Tomorrow)”, una splendida ballata scritta con il piano, il punto di forza è senza dubbio la voce di Grace che, con la sua profondità e la sua teatralità, riesce a emozionare in maniera pesante, accompagnata da numerosi e lussuosi archi.

Anche in “Everybody’s Somebody” i meravigliosi vocals dell’australiana sono il punto di forza e guadagnano meritati applausi, mentre esplorano territori blues pieni di una indescrivibile passione e impreziositi da fiati di grande qualità (favolosi gli assoli di tromba).

La title-track “Ramona”, poi, oltre a portare nuovamente qualità cinematografiche, aggiunge un tocco sognante alla sua musica, che rimane ricca e toccante allo stesso tempo.

Partendo da un approccio folk, la Cummings costruisce ed esplora numerose sonorità sempre con una classe notevole e aiutata da una voce che, da sola, fa scorrere brividi veri sotto la pelle: questa terza prova sulla lunga distanza è un lavoro eccezionale ed emozionante che – ne siamo sicuri – è destinato a finire in alto in molte classifiche di fine anno.