Il quarto album dei Massive Attack in realtà è stato ideato, concepito soprattutto da Robert Del Naja con l’aiuto di numerosi collaboratori e musicisti (Neil Davidge solo per citarne uno) ed è ancora oggi uno dei dischi più controversi del collettivo inglese. Capolavoro incompreso o totale disastro si chiedeva qualche giorno fa Ed Power sul The Independent, ricordando come l’uscita di questi nove brani abbia cambiato irrevocabilmente la percezione di quello che i Massive Attack erano, sarebbero diventati e potevano dare.

Una gestazione lunga anni quella di “100th Window” divisa in due fasi: le prime sessioni ai Christchurch Studios di Clifton, ad accompagnare Del Naja c’erano i Lupine Howl (ex membri degli Spiritualized) in un clima molto sperimentale, tra loop e luci stroboscopiche che seguivano il ritmo di ogni brano, approccio rapidamente abbandonato tanto che poco di quei frammenti musicali ha trovato posto in un album che dopo gli attentati dell’undici settembre 2001 è diventato ben altro.

L’insicurezza, l’orrore, la paura, la guerra all’orizzonte hanno inevitabilmente influenzato il sound di settantaquattro minuti che si muovono tra elettronica e melodia, con largo spazio lasciato alle voci ospiti: quella  di Horace Andy in “Everywhen” e “Name Taken” oltre ovviamente a una Sinéad O’Connor in stato di grazia, che tra grinta e toni di velluto rende veramente speciali “What Your Soul Sings”, l’inquietante “Special Cases” e soprattutto “A Prayer for England” traccia che più di altre fa viaggiare indietro nel tempo. Damon Albarn versione 2-D dei Gorillaz compare dal nulla ai backing vocals in “Small Time Shot Away” e questo la dice lunga sull’ecletticismo di un disco capace anche di regalare in chiusura una vera e propria suite formata da “Antistar” con la traccia fantasma “LP4″.

Capolavoro o disastro dunque? La verità come al solito sta nel mezzo. “100th Window” era e resta un disco notevole, capace di raccontare come pochi altri un periodo storico ricco di contraddizioni come quello d’inizio millennio.

Data di pubblicazione: 10 febbraio 2003
Tracce: 9
Lunghezza: 73:52
Etichetta: Virgin
Produttori: Robert Del Naja, Neil Davidge

Tracklist:

  1. Future Proof
  2. What Your Soul Sings
  3. Everywhen
  4. Special Cases
  5. Butterfly Caught
  6. A Prayer for England
  7. Small Time Shot Away
  8. Name Taken
  9. Antistar