Intorno al 1983 iniziarono a girare su una televisione locale quattro video musicali a rotazione continua, sempre gli stessi, erano probabilmente le prove di trasmissione della nascente Videomusic che debutterà nel 1984 e sarà il canale musicale che per primo si occuperà esclusivamente di musica.

Uno dei video che veniva proposto continuamente era “Gone Daddy Gone” dei Violent Femmes che, inutile dirlo, era fulminate aiutato da un video in bianco e nero affascinante, mi precipitai ad ordinare l’album scoprendo così una nuova band che avrei amato per lungo tempo.

I Violent Femmes erano paragonati da alcuni critici ai Velvet Underground, con mio sommo stupore, e da altri ai Television, paragone qui un po’ più centrato anche per le affinità vocali tra Tom Verlaine e Gordon Gano.
In fondo la combinazione della band era il classico trio basso chitarra batteria con Gordon Gano che era il genietto e gli ottimi Brian Ritchie e Victor DeLorenzo, un trio ben assortito con Gano che metteva la sua impronta su gran parte dei brani e si mostrava estremamente esplosivo ed eclettico come dimostrerà in tutta la sua carriera.

Gordon Gano era un giovane dalla grande personalità e già da ragazzo teneva concerti nella sua scuola che spesso gli creavano qualche problema con il preside, per quanto ribelle sentiva comunque l’influenza del padre, capo di una chiesa battista e musicista, che gli donerà una certa capacità creativa e anche un sentimento religioso che Gano esprimerà in diversi brani futuri.
Realizzerà anche un unico bellissimo album, che custodisco gelosamente con la sua band Mercy Seat nel quale reinterpreterà a suo modo brani gospel e alcuni suoi pezzi originali, alcuni cantati da lui e altri dall’ottima e statuaria Zena Von Heppinstall, un album strepitoso che vi consiglio di recuperare se ve lo siete persi.

Questo loro disco viene considerato da molti il loro album migliore, io personalmente ho amato di più il loro secondo “Hallowed Ground” incredibilmente creativo e pieno di generi diversi, ma comunque anche questo è pieno di piccoli gioiellini a partire da “Blister in the Sun”, divenuto negli anni una cult song con un testo che ha scatenato diverse interpretazioni ( per voi si parla di masturbazione oppure si parla di eroina?) fino alla chiusura con la dolce “Good Feeling”, brano con una accattivante melodia dalla grande capacità mainstream.

Il loro esordio darà seguito a una serie di album interessanti che per parecchi anni ci doneranno tantissimi brani indimenticabili.

Pubblicazione: 13 aprile 1983
Durata: 36:15
Genere: Folk punk, Post-punk
Etichetta: Slash Records
Produttore: Mark Van Hecke

Track List

Blister in the Sun
Kiss Off
Please Do Not Go
Add It Up
Confessions
Prove My Love
Promise
To the Kill
Gone Daddy Gone
Good Feeling