Quinto album per la band di Portland che ha in John Moen e Chris Slusarenko i due autori e interpreti dei tredici brani che compongono “A Colossal Waste Of Light”. Gli Eyelids sono considerati una sorta di supergruppo. Moen è uno dei fondatori dei Decemberists mentre i Guided By Voices si fanno notare tra le molte band frequentate da Chris Slusarenko.

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A questo giro si è unito il bassista Victor Krummenacher (Camper Van Beethoven, Monks of Doom) per dare un ulteriore tocco di prestigio al quintetto americano.

A proposito di prestigio, l’album è stato prodotto da Peter Buck, celebre membro dei R.E.M., particolare, questo, non di poco conto vista la forte influenza che il chitarrista di Oakland ha avuto nel dettare i suoni, come a cercare un aggancio con le atmosfere della band che lo ha reso famoso.

Già dal primo brano “Crawling Off Your Pages” notiamo l’ottimo lavoro delle chitarre con quella chiusura che ricorda i primi lavori dei R.E.M. e come non rimanere indifferenti alla dolcezza che le sei corde riversano a tonnellate in “That’s Not Real At All (B. Midweek Pg. 207)”?

Sono passati quasi dieci anni dal loro album d’esordio “854”. Un album decisamente consigliato e che ci conferma la solidità di questa band che negli anni ha saputo solo migliorarsi.

Nel loro ultimo lavoro troviamo episodi di psichedelia melodica (“Colossal Waste of Light”, “Lyin’ In Your Tomb”, “Pink Chair”), momenti folk alla Paul Simon con la dolce e melodica “Misuse”, arpeggi alla Byrds (“The Snowfire Band”) e spruzzate psyco-rock ( “Runaway, Yeah”, “Pink Chair”).

Conclude la lista “I Can’t Be Told” che riassume in meno di quattro minuti tutta l’essenza dei cinque artisti, una fusione tra Big Star, sonorità Paisley e R.E.M.

Secondo voi è poca roba?