Credit: Joe Mabel, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

In una nuova intervista a PEOPLE, David Byrne ha parlato dei Talking Heads e del suo rapporto con Chris Frantz, Tina Weymouth e Jerry Harrison.

Da giovane non ero così piacevole da frequentare. Quando lavoravo ad alcuni spettacoli dei Talking Heads, ero più che altro un piccolo tiranno,

ha detto Byrne.

Poi ho imparato a rilassarmi, e ho anche imparato che collaborando con le persone, entrambe le parti ottengono di più se c’è un buon rapporto, invece di essere io a dire a tutti cosa fare. Penso che la fine non sia stata gestita bene. È stato un po’ brutto. Ho dei rimpianti per come è stato gestito il tutto. Non credo di averlo fatto nel modo migliore, ma credo che fosse inevitabile che sarebbe accaduto. Ora abbiamo un rapporto cordiale. Siamo in contatto, ma non usciamo insieme.

Byrne ha ovviamenteanche parlato della rivisitazione di “Stop Making Sense” per il suo 40° anniversario e della sua imminente riedizione nelle sale cinematografiche da parte di A24.

La mia voce è ancora in forma, ma c’è un salto all’indietro che faccio e mi chiedo: “Come diavolo hai fatto?”. Sono curioso. Spero che un pubblico più ampio e più giovane possa vederlo e vedere quello che abbiamo fatto. Sono ottimista sul fatto che raggiungerà un pubblico diverso che non era a conoscenza di molte di queste cose.

Il restauro di “Stop Making Sense” sarà presentato in anteprima al Toronto International Film Festival l’11 settembre, con una chiacchierata con i Talking Heads stessi, moderata da Spike Lee.