Torna a farsi sentire Kip Berman come The Natvral, il moniker adottato dopo la fine dell’avventura dei Pains Of Being Pure At Heart: sono passati oltre due anni dal suo debutto con questo nuovo progetto, “Tethers“, e ora il musicista del New Jersey, papà di due bambini, Viola e Maury, deve dimostrare di sapersi confermare anche in questa nuova veste.

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Registrato, prodotto e mixato dal suo collaboratore di vecchia data Andy Savours (Black Country New Road, My Bloody Valentine), il disco prende il suo nome dalla crisi climatica del 1816, quando ci fu un’enorme eruzione di un vulcano in Indonesia e la maggior parte dei cieli del mondo si inscurirono.

Anche questo LP è stato scritto durante una crisi, non solo quella climatica attuale, ma anche quella della pandemia mondiale, che ha comunque portato ansia sebbene Kip fosse comunque in compagnia della sua famiglia in quel periodo: a livello musicale, invece, “Summer Of No Light” cita, oltre a Bob Dylan, già presente nel debutto di The Natvral, gente come Tom Petty e Bruce Springsteen.

La opening-track “Lucifer’s Glory” ha un’atmosfera gloriosa impregnata di rock classico e Americana che sembra uscire proprio dal suo nativo New Jersey: la citazione del Boss viene naturale anche perché la passione nei vocals di Kip è davvero notevole.

Più avanti con “A Glass Of Laughter” fa un tuffo nel folk-rock più tradizionale con influenze ancora di Springsteen e soprattutto di Petty, regalando momenti emotivi a chi ascolta.

La successiva “Stephanie Don’t Live Here Anymore” è una delle tracce più malinconiche di questo sophomore, ma è ben supportata dal suono delle chitarre, che aggiungono energia, mentre la conclusiva “Wintergreen”, anch’essa dai toni dolci-amari e riflessivi, ci porta su territori folk scritti con chitarra e piano molto gentili e morbidi.

Un disco ricco di passione che, pur citando il passato, non dimentica il presente: “Summer Of No Light” è lavoro solido, sincero e assolutamente da ascoltare.