Un progetto dedicato alle varie fasi del sonno quello architettato dai PCM ovvero Francesco Perro (P) Matteo Cantaluppi (C) e Matteo Milea (M) trio che da qualche anno mette insieme diverse esperienze musicali e produttive in ambito elettronico.

Credit: Laura Serra

Derive ambient, drone e glitch per creare veri e propri paesaggi sonori utilizzando sintetizzatori, chitarre, tape loops con Brian Eno, Tangerine Dream, Popol Vuh come numi tutelari.

“DREAMLAND” terzo disco dopo “Attraverso” del 2019 e “Macro” (2021) ricorda soprattutto le evoluzioni dei Public Service Broadcasting. Un concept album dunque, strati sonori sovrapposti e melodie che si rincorrono, s’intrecciano, voci fantasma e ritmi compositi che accelerano e rallentano a seconda della fase descritta.

Può essere tranquilla o ricca di tensione la musica dei PCM con la title track che graffia e punge, “Astral Walk” che trasporta nello spazio mentre “R.E.M. Phase” culla con i suoi delicati cambi di ritmo che contagiano anche “Coma”.

“Crystal Hypgnosis” torna a far salire la tensione subito stemperata da “Awakened”, “Nightmare Alley” invece punta sui toni oscuri degli incubi. Le sequenze modulari di “Midnight Sequence” e le melodiche distorsioni di “Alarm Clock Lullaby” chiudono un disco ipnotico e riuscito.