Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

WILCO – “Cousin”
[dBpm]

songwriting, alternative rock

Ad un anno di distanza dal precedente doppio “Cruel Country“, pubblicato nel 2022, i Wilco pubblicano oggi, per la loro etichetta dBpm, il nuovo disco prodotto da Cate Le Bon artista gallese già al lavoro per altri artisti e band come DeerhunterJohn GrantTim Presley e autrice di ottimi lavori solisti (il suo ultimo “Pompeii” è uscito l’anno scorso). Tweedy e soci tornano ad affidare l’intera produzione di una loro release ad una collaboratrice esterna, l’ultima volta era accaduto ai tempi di “A Ghost Is Born”, disco del 2004 prodotto da Jim O’Rourke (tutti gli altri dischi sono sempre stati prodotti dalla band insieme a Tom Shick).

BLONDE REDHEAD – “Sit Down for Dinner”
[Section1]

alternative rock, dream-pop

Abbiamo atteso 9 anni, l’ultimo album in studio “Barragàn” usciva nel 2014, per accogliere un nuovo lavoro dei Blonde Redhead. “Sit Down For Dinner”, decima fatica del trio italo-nipponico di stanza a New York e in uscita sulla label della band, prende il titolo da un passaggio di “The Year Of Magical Thinking” di Joan Didion nel quale la scrittrice racconta del marito morto sul tavolo della cena ed è stato scritto in 5 anni tra la ‘grande mela’ e l’Italia (Milano e Toscana) risultando in gran parte influenzato dai primi mesi di pandemia.

ONEOHTRIX POINT NEVER – “Again”
[Warp]
elettronica

Nel nuovo disco di Oneohtrix Point Never, alias Daniel Lopatin, sono presenti contributi di collaboratori di ampio respiro come Robert Ames, Lee Ranaldo, Jim O’Rourke, Xiu Xiu, lovelivescrushing e altri. Come indicato dal New Yorker, che ha recentemente dedicato un lungo articolo al produttore, “Again” è una collaborazione immaginaria tra il Lopatin di oggi e il Lopatin ragazzo, una riflessione su ciò che viene ricordato e ciò che è dimenticato dal punto di vista di un artista esperto.

DAVID EUGENE EDWARDS – “Hyacinth”
[Sargent House]
folk-rock, songwriting, alternative-rock

Attivo per decenni come leader e voci di band storiche come Wovenhand 16 Horsepower David Eugene Edwards debutta oggi con un disco solista, un personalissimo progetto, nato durante gli ultimi lockdown dovuti alla pandemia e per il quale ha arruolato il polistrumentista e produttore Ben Chisholm (The ArmedChelsea WolfeConvergeGengis Tron). “Hyacinth” è descritto dalle note stampa come una sorta di ritorno al suono melodico di “Secret South” (2000) dei 16 Horsepower e a certe sonorità del primo omonimo disco dei Wovenhand (2002).

ANIMAL COLLECTIVE – “Isn’t It Now?”
[Domino]
elettronica, alternative-pop

Nell’estate del 2019 la band di Baltimora si era ritrovata a Nashville, dove aveva affittato una baita in campagna: lì erano nate ben 20 nuove canzoni, che hanno permesso agli statunitensi di preparare ben due album, prima “Time Skiffs” e ora “Isn’t It Now?”. Con i suoi 64 minuti “Isn’t It Now?” è l’album degli Animal Collective più lungo di sempre, ma è in qualche modo anche succinto, come un flusso reale di ansia e bellezza, nostalgia e progresso, tristezza e speranza, che ti accoglie e ti accompagna all’uscita con un unico lento respiro.

STEVEN WILSON – “The Harmony Codex”
[Virgin Music]
progressive pop

Sebbene “The Harmony Codex” strizzi l’occhio ai dischi del recente passato di Steven Wilson, riecheggiando a volte il rimbombo paranoico di “Insurgentes” del 2008, l’elettronica cristallina di “The Future Bites” del 2021 e la narrazione di “The Raven That Refused To Sing (and Other Stories)” del 2013, qui è riuscito a creare qualcosa di completamente unico, un disco che esiste al di fuori della nozione di genere. E sebbene si tratti di un album realizzato con l’audio spaziale in mente, non ha bisogno di un sistema audio elaborato per sollevarvi dal corpo: due altoparlanti e una mente aperta andranno benissimo.

MOLLY BURCH – “Daydreamer”
[Captured Tracks]
indie-pop-folk

Stimata per la sua voce accattivante e per le sue vivide rappresentazioni dell’amore e della perdita, Molly assume una nuova forma in “Daydreamer”, concentrandosi sul rapporto che ha con se stessa e sugli alti e bassi personali che informano la sua identità. Trasferitasi di recente nella sua città natale, Los Angeles, gli inizi del suo ultimo album sono nati dopo che la cantautrice ha ritrovato i suoi vecchi diari dell’età di 13 anni.

SLOW PULP – “Yard”
[ANTI-]
dream-pop

Grazie alla nostra rubrica “Brand New” seguiamo gli Slow Pulp già da alcuni anni: la band del Wisconsin ci aveva deliziato con il suo primo LP, “Moveys”, realizzato a ottobre 2020 e torna oggi con un nuovo lavoro sulla lunga distanza che vedrà il quartetto debuttare con la mitica label ANTI-.

JLIN – “Perspective” EP
[Planet Mu]
elettronica, idm, footwork

Con questo nuovo EP, nel quale collabora con i Third Coast Percussion un ensemble di percussionisti americano vincitore di un Grammy, Jlin vuole affermare il suo status di compositrice creative abbattendo il muro dei generi. Come la stessa produttrice americana ci tiene a specificare: non è EDM, IDM, elettronica, footwork o post-footwork… è semplicemente Jlin.

MODERN NATURE – “Not Fixed Point In Space”
[Bella Union]

post-rock, folk-jazz

Nuovo lavoro per il sorprendente progetto di Jack Cooper (Ultimate PaintingMazes) nel quale transitano, e hanno transitato, anche Will Young  dei  Beak>, Aaron Nevau  dei Woods, Rupert Gillett (violoncello) e Jeff Tobias (dei Sunwatchers al sassofono). Cooper dice di questo “Not Fixed Point Space”:

Con questo disco volevo che la musica riflettesse la natura: inizi e fini, arrivi e partenze, processo e caso. Volevo che la musica e le parole sembrassero radici, rami, micelio, le complessità di un coro all’alba, i neuroni che si attivano, l’ignoto.

CHERRY GLAZZER – “I Don’t Want You Anymore”
[Secretly Canadian]

pop-rock, indie-rock

Co-prodotto insieme a Yves Rothman (Yves TumorBlondshellAmaarae), questo nuovo lavoro viene definito dalla band losangelina come un album maturo. La frontwoman Clementine Creevy spiega:

Ho passato questi anni a guardare con attenzione a me stesso, alle mie relazioni e a scriverne. Credo di essere venuto a patti con molte delle mie stronzate. Le canzoni di questo disco sono canzoni che ho sognato di fare.

SETTING – “Shone a Rainbow Light On”
[Paradise Of Bachelors]

alternative-folk

Disco di debutto per i Setting, trio composto da Nathan Bowles (Pelt, Black Twig Pickers) agli archi, tastiere e percussioni; Jaime Fennelly (Mind Over Mirrors, Peeesseye) agli armonium, sintetizzatori e cetra al pianoforte; e Joe Westerlund (Califone, Sylvan Esso, Jake Xerxes Fussell) alla batteria, percussioni e metallofoni. “Shone a Rainbow Light On” attraversa una topografia strutturale e fosforescente sostenuta da un motore folk organico realizzato da strumentazione acustica ed elettronica.

ARMAND HAMMER – “We Buy Diabetic Test Strips”
[Fat Possum]

alternative-hip hop

Moor Mother, Pierce Jordan dei Soul Glo, Pink Siifu, Junglepussy, Curly Castro e Cavalier si uniscono al duo hip-hop americano composto da Elucid e billy woods per un nuovo disco in uscita su Fat Possum.

ISLET – “Soft Fascination”
[Fire]

psych-pop, punk pop

Il ritorno della band psych-pop gallese è autoprodotto e con gli strumenti registrati dal vivo con poche sovraincisioni, l’effetto è diretto, dritto in faccia e immediato. Registrato e mixato da Joy Stacey e masterizzato da Katie Tavini, questo è un disco del presente. C’è una grinta che avvicina la band a un’energia punk spigolosa come mai prima d’ora.

KAMAAL WILLIAMS – “Stings”
[Black Focus]

jazz

Terzo album in studio per musicista inglese Kamaal Williams.

LANY – “a beautiful blur”
[Sunset Garden]

alternative-rock, pop-rock

Quinto album in studio per i LANY il primo senza il membro fondatore, e tastierista, Les Priest che ha lasciato la band nel 2022.

OH LAND – “Loop Soup”
[Universal]

pop

“Loop Soup” è il sesto album in studio della cantante, compositrice, attrice danese Nanna Øland Fabricius titolare del progetto Oh Land.