C’era una volta THALA che si dilettava in canzoni zuccherose e delicate, in odor di dream-pop, con una maggior predilezione per il pop che il dream forse, e ci piaceva assai. Ora ecco che “quella” THALA non c’è più. Il nuovo EP segue le orme, preziose e coinvolgenti, di “In Theory Depression”, l’ EP estivo che aveva,di fatto, sancito, la maturazione musicale della fanciulla tedesca.

“twotwentytwo” è il nuovo EP che conferma la scrittura di questa giovane cantautrice su livelli d’eccellenza.

Non c’è una canzone fuori posto, non c’è nessun calo emotivo e le melodie ci arrivano dritte al cuore (“Windowsill” in tempo zero sei già li che la canti). Perché THALA è così, dolce, malinconica, quasi vulnerabile, ombrosa a tratti, eppure capace di tirar fuori “gli occhi della tigre” e colpirci con esplosioni chitarristiche che a usare la parola shoegaze non ci si sbaglia poi tanto.

Resta l’immaginario sonoro anni ’90, resta la scrittura lirica e personale, resta sopratutto il coinvolgimento totale che investe l’ascoltatore in queste montagne russe emotive e soniche, magicamente epresse da un trionfo come “Honey (I Hope, You Understand)”. Ma che dire della dolcezza avvolgente e ammaliante della title track che ci lascia con la pelle d’oca e senza fiato, in un crescendo d’altissima scuola?

Siamo sul campo da gioco prezioso e importante di Soccer Mommy o di Sharon Van Etten. Siamo sul campo da gioco che ribadisce ancora che le chitarre sono ancora uno strumento della Madonna e col cazzo che sono morte e sepolte.

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THALA: Bandcamp