“Sun Gangs” è il terzo capitolo musicale per i Veils di Finn Andrews. Che io sia un estimatore della scrittura e della poesia espressa da questo ragazzo è più o meno cosa nota ed ecco perchè ho impiegato parecchio prima di buttare giù due righe sul nuovo lavoro della band. Dopo i primi ascolti il mio cervello era lì che pensava Capolavoro! Disco dell’anno! Poi con un po’ di razionalità  mi sono ricordato di essere un fan prima di tutto, allora mi sono dato una calmata e ho messo decine di ascolti nel mezzo prima di arrivare a scrivere seriamente.

“Sun Gangs” non si discosta da quanto già  proposto da Andrews e soci con “The Runaway Found” e “Nux Vomica”: il rock della band è sempre oscuro, intimista, di classe, con lampi di rabbia e genio che poche altre band possono permettersi. La voce di Finn è sempre una garanzia, soprattutto quando non soffocata dalla produzione in studio. I testi dei brani rivelano un’ennesima maturazione e non esagero nel dire che siamo veramente al cospetto di uno scrittore con la ‘s’ maiuscola più che di una rockstar. Purtroppo ci sono cose che non entusiasmano, come la title track che in fin dei conti risulta essere una piacevole ballata ma con poca forma e non sfocia da nessuna parte. Oppure “Killed By The Boom”: una canzone che poteva essere tranquillamente lasciata come b-side e che non sembra appartenere al repertorio al quale ci hanno abituato i Veils negli ultimi anni. Anche “Larkspur”, che ai primi ascolti si rivela fenomenale, poi col passare del tempo viene ‘skippata’ proprio per la sua lunghezza e poca varietà  (ok il piccolo riff psichedelico, ma costruirci un pezzo così lungo è davvero un rischio). Il rovescio della medaglia è che canzoni come “The Letter” o “Sit Down By The Fire” le più acclamate e famose cosiddette ‘rockstar’ se le sognano la notte (i nomi non li faccio sennò qua succede il solito casino nei commenti…).

Romanticismo, carta vetrata rock e pop di qualità . A chiudere il disco è la semplicità  di un testo forte e sentito e una voce che accompagna il cervello verso posti tranquilli. Bel disco sicuramente ma io mi aspetto di più da Andrews, che nel frattempo ha cominciato a caricare sulla sua personale pagina myspace (www.myspace.com/finnandrews) i primi pezzi per un eventuale progetto solista. Insomma da qualsiasi parte si guardi ai Veils il futuro sembra essere roseo e pieno di ottima musica.