Con l’uscita di questo esordio “Antenauts”, i piemontesi Muschio potrebbero andare fortificare una piccola reputazione da far quasi invidia a formazioni metal deserted oriented d’appannaggio, ovvio che da qui alle rivoluzioni Copernicane soniche ce ne corre, ma tuttavia sussistono le credenziali di un lavoro ““ totalmente musicale ““ che lascia segni del suo passaggio, che ti fa rotolare tra la sua bavosa espressione “rettile” e le sabbiose psichedelie estreme come in un piacere masochistico e libidinoso.

Il trio, Alberto Corsi chitarra, Fabio Poggiana chitarra e Rino Sorrentino batteria, scodella un denso e melmoso sound che in otto tracce crea ““ con indubbio impatto ““ una solitudine amplificata da rifferama chitarristici e dissolvenze metalliche, un graffiante e sostenuto stato d’anima teso e sdoppiato nelle sue diottrie drogate, una atmosferizzazione totale che si muove pesantemente come le notti senza fondo; per affiliazione potremmo dire che le maledette spiritualità  di certi Neurosis o le divagazioni allucinate di tal’altri Fuzz Orchestra sono le predominanti ispiratrici della formazione di Verbania, ma poi il conteggio delle dilatazioni immaginarie del lotto conquistano una personalità  propria di tutto rispetto, e l’ascolto totale scorre via come incastrato in una turbina elettrica in fregola d’arte.

Un disco che offre sistematicamente la garanzia di un viaggio cinematico ricco di spirali e potenze oscure, un trip sonico ai confini del post-rock-metal che nei trascinamenti infettati di “Black mamba”, dentro le epilessie convulse di “Volcano”, nella dolcezza al vetriolo “Ariel” e nell’epica e gelida pastorale di “Mai” ha i sui rubini rossastri, o meglio “parvenze” di rubini rossastri che in fondo non sono altro che colori ed ematomi mischiati insieme per dare all’ascolto un disco senza tempo, senza scadenza.

Cover Album

  • Website
Antenauts
[ Red Sound – 2013]
Genere: post-metal
Rating:
1. Black mamba
2. Campari
3. Volcano
4. Accimento
5. Snail
6. Ariel
7. Fuzz flu
8. Mai