I Mothers vengono da Athens (Georgia) e già  questo dovrebbe essere una piccola garanzia di qualità . In loro ha creduto la Wichita Recordings (quella di Waxahatchee e dei Fidlar) che pubblica “When You Walk A Long Distance You Are Tired”, primo album vero dopo una serie di singoli ed EP che hanno fatto un certo rumore al di qua e al di là  dell’oceano (“No Crying In Baseball” è stata suonata da infinite college radio e analizzata con fiumi di inchiostro digitale). Nati come progetto solista della frontwoman e cantautrice Kristine Leschper, si sono evoluti fino a diventare una vera band con l’aiuto di Matthew Anderegg alla batteria, Drew Kirby alla chitarra e Patrick Morales al basso. Di quegli esordi più confidenziali la Leschper conserva un’innocenza quasi spiazzante, non comune nel mondo di oggi in cui fingere sembra la norma. Kristine insomma è un artista in grado di mettersi a nudo nei testi e la sua voce è qualcosa di molto particolare: folk, delicata, un po’aspra. Da sentire assolutamente.

Gli arrangiamenti full band dell’album donano ai brani una bella eleganza, fatta spesso di pochi elementi ma quelli giusti. Minimalismo? Si, ma solo quando serve vedi le emozioni senza filtri di “Burden Of Proof” o “Too Small For Eyes” e la splendida “Nesting Behavior”, della serie quando bastano tre accordi e una parola per fare melodia. Perchè la musica dei Mothers è fatta di piccole estremità  che si toccano, di tanti elementi diversi che si combinano tra loro come dimostrano “Hide Your Own Hand” e “Copper Mines”. “It Hurts Until It Doesn’t” e “Lockjaw” sono piccoli, deliziosi gioiellini indie rock che hanno la leggerezza dei Best Coast migliori ma con un velo di tristezza, giusto per ricordare che al microfono non c’è Bethany Cosentino e che qui siamo in Georgia, dove l’indie l’hanno inventato, non in California. Al posto del sole e della spensieratezza ci sono i dubbi di una ragazza qualunque, che si diverte ancora a star nella sua stanza a scrivere di cuori spezzati, piccole sconfitte, fallimenti, imparare ad amare, “the distress of indifference” e “new ways to arguing“.

Ascoltando “When You Walk A Long Distance You Are Tired” si ha veramente la sensazione che i Mothers siano accanto a te, nella stessa stanza o al massimo fuori dalla porta e chiedano educatamente il permesso di entrare senza voler disturbare. Un tono intimo che commuove e fa di “When You Walk A Long Distance You Are Tired” un album per palati fini, un filo retrò nel senso buono del termine. Nel mondo dei Mothers nulla è perfetto, tutto cambia e tutto si trasforma. Perchè, come dice Kristine Leschper in “Stairwell Song”, che qui dentro non c’è ma come atmosfera potrebbe starci tranquillamente : “Always is a dirty word to say“. In musica e nella vita.