Definiscono il loro sound “atmospheric punk-rock” ma quello che viene fuori da Pictures from the blackout, debutto degli scozzesi Plastic Animals è una combine psichedelica stratificata che fa perdere gli orientamenti per quanto (a)direzionale, un flusso di nove tracce nelle quali vanno ad inserirsi colori shoegaze e filtri kraut ad arricchire la proposta già  ricca di suo.

Dare alla luce un disco di tale fatta è come seminare un trascinamento sonoro di grande portata, un modo speciale dove far danzare neuroni e doppie visioni al comando di un click, una pazzesca escalation di diabolici deliri portatori “sani” di miraggi che già  nella voce di Mario Cruzado annullano qualsiasi resistenza a “resistere” fino al risucchio generale dentro una lisergìa da premiare a più non posso.

Dilatazione atmosferica, refrain stralunati, tentazioni alcaloidi ed echi danzerecci sono la tara dell’intero registrato, un viaggio elettrico e notturno che cresce ad ogni brano che si presenta per l’ascolto, e l’oppiato fitto che staziona in “Colophone”, lo stordimento completo Sigh-Fi, il beat annoiato di “Diane” o il tratto oscuro che riga “Burial party”, sono solo una piccola “rappresentanza” egregia di quello che sentirete dentro una volta messo a suonare, e se poi amate sballare senza toccare droghe e affini siete nel posto giusto. Da non perdere!