C’è da rimanere sbigottiti, ascoltanto “The Devil and God Are Raging Inside Me”.
E’ come essere investiti in pieno da una folata di vento che, a 150 chilometri orari, rischia di stenderti a terra. Succede qualcosa di simile, immergendosi nell’ascolto di questo nuovo disco dei Brand New, la scorbutica band di Jesse Lacey, nata in un sobborgo di Manhattan quasi per caso.

Iniziava così la mia recensione dell’allora nuovo disco dei Brand New, poco meno di una decina d’anni fa. Erano anni in cui ““ allora appena 20enne ““ mi cimentavo forse per la prima volta, non ricordo, a scrivere di musica. Non si trattava di Indie For Bunnies, portate pazienza, ma alla fine non importa. Nel rileggere le mie stesse parole adesso, riesco a toccare con mano cosa è cambiato e cosa invece è rimasto intantto, nel prendere in mano questo “The Devil and God Are Raging Inside Me” e farlo partire a casse spiegate.

Questo piccolo capolavoro della band di Manhattan compie oggi 10 anni e non corriamo il rischio di essere tacciati di presunzione nel definirlo a tutti gli effetti un album seminale. Come vola il tempo, poi, mi viene da dire con il rischio di scivolare in uno stucchevole clichè. E’ un po’ come ritrovarsi (più o meno) adulti dopo aver attraversato i campi minati dell’adolescenza e fa uno strano effetto quando l’analisi interiore che ne consegue passa attraverso i dischi-icona di cui ci si è nutriti. Succede esattamente questo, mentre “Sowing Season” accenna le prime note quasi in sordina. Prima dell’esplosione che cambia le carte in tavola. Si, perchè “The Devil and God”…” (consentitemi di abbreviare) uscì a tre anni di distanza da “Deja Entendu”, già  di per sè un disco rivoluzionario per una band che con il debutto “Your Favourite Weapon” aveva già  scosso le acque di un indie/emo/punk allora sulla cresta dell’onda.

La batteria di Brian Lane e le chitarre di “Vin” Accardi e Lacey iniziano sono ancora li, in bella mostra, a tessere una tela cupa e minacciosa, un misto di paura e di inquietudine, che rende oscuro l’intero percorso di “The Devil and God”…”. E’ un crogiolo di sconforto e speranza, che i Brand New vanno a dipingere con improvvisi sbalzi di tensione che sono la costante nel percorso dell’album. Che dire di “Jesus Christ”, poi. Un ritratto di inquietudine tra sacro e profano, a raccontare paure e sogni in una sorta di confessionale. Nel quale, per inciso, Lacey e I suoi Brand New si mettono a nudo di fronte ai propri ascoltatori piuttosto che a un’entita sovrannaturale.

“The Devil and God”…” è stato ed è ancora tutto questo. E’ un disco che a 10 anni di distanza suona ancora fresco e pungente come una fredda pioggia invernale. Ce l’ho qui di fronte a me, mentre scrivo, in una edizione in vinile in cui l’artwork (tra i più belli di sempre, in senso assoluto a parere di chi scrive) risalta ancor più nella sua inquietante ed enigmatica bellezza. Mentre sull’uscio di una casa in legno bianco compaiono due maschere di morte, un’angelica fanciulla dai capelli dorati non batte ciglio e continua ingenuamente a sorridere e a giocare sul lato opposto. Le piccole gemme incastonate nell’album sono le varie “Degausser”, “I Won’t Know”, “Luca”. Poi una seconda parte ancor più schizofrenica, dove tra le tante citerei “The Archers Bows Have Broken”. Mi lascio ancora cullare dalla fragile “Handcuffs”, infine, mentre anticipa il sipario di una manciata di battute, regalandomi ancora oggi un momento in cui chiudere gli occhi e semplicemente spegnere la luce.

La critica accolse questo terzo album in studio dei Brand New con pareri estremamente positivi, enfatizzando il momento di rottura della band col passato (già  marcato nel passaggio a “Deja Entendu”) e la densità  di emozioni contenute in quasi un’ora di musica con i controfiocchi. Lo descriverei ancora oggi come un’album in toni di grigio, dove le svariate sfumature assumono forme diverse ad ogni singolo ascolto. C’è una preghiera, che riecheggia abbastanza disperata, tra le parole di Lacey e tra le dense melodie dell’album intero. E’ rimasta intatta anche a due lustri di distanza, quando ci troviamo a celebrare “The Devil and God Are Raging Inside Me” con la stessa connessione emotiva e grande riconoscenza verso una band che ha fatto e ““ si spera ““ farà  ancora la storia.

Brand New ““ “The Devil and God Are Raging Inside Me”
Data di pubblicazione:
 20 Novembre 2006
Tracce:  13
Durata: 58 minuti
Etichetta:  Interscope
Produttore:  Mike Sapone

Tracklist:
1. Sowing Season (Yeah)
2. Milstone
3. Jesus Christ
4. Degausser
5. Limousine
6. You Won’t Know
7. Welcome to Bankgog
8. Not the Sun
9. Luca
10. Untitled
11. The Archer’s Bows Are Broken
12. Handcuffs
13. Luca (Reprise)