Incastonato tra morbide colline e vigneti a perdita d’occhio, Barolo, paesino di 700 anime nelle Langhe piemontesi e location del Collisioni Festival, è già  in se un capolavoro.

Percorrendo le stradine di questo piccolo gioiello, tra enologi esperti e sponsor che distribuiscono pacchetti di patatine e ventagli provvidenziali, si arriva dritti alla piazza rossa, cuore pulsante del festival.

Il clima che si respira è perfetto, un via vai fitto ed elettrico di ragazze e ragazzi tra i 20 e i 45 anni. Sorrisi splendidi e complici di chi è consapevole di essere qui, sotto il sole, per la medesima causa. L’attesa scorre nelle vene ed è tutta per lui, Sir Liam Gallagher.

Sono da poco passate le 20 quando sul palco fanno capolino Nic Cester & Milano Elettrica. Il frontman dei Jet, voce potente e carisma da vendere, regala un inizio serata di tutto rispetto. La temperatura negli animi sale e si fa rovente sulle note di “Are You Gonna Be My Girl”.

L’hype è alle stelle, partono cori da stadio che invocano un solo nome, quello di Liam. Sono le 21.30 quando partono le note registrate di “Manchester City Champions Chant”.

L’attesa è finita, Mr Oasis sale sul palco: occhiali scuri, parka d’ordinanza e quel piglio strafottente che ce lo fa amare oggi come vent’anni fa.

Noi sudiamo, lui impassibile nella sua posizione preferita: mani dietro la schiena, corpo leggermente inclinato in avanti e bocca attaccata al microfono che punta verso il basso. Paraculo manda baci mentre frantuma i nostri cuori con una partenza esplosiva: “Rock ‘n’ Roll Star” e “Morning Glory” . Due colpi ben piazzati, è subito delirio.

La scaletta prosegue con “Wall of Glass”, “Gready Soul”, “For What It’s Worth” dall’album solista “As You Were”; il nuovo singolo “Shockwave” che anticipa l’uscita del nuovo disco “Why Me? Why Not” prevista per il prossimo settembre, titolo egocentrico e quanto mai azzeccato.

Brividi, urla, lacrime, le canzoni tutte cantate a squarciagola: le nuove come i vecchi cavalli di battaglia. Ci tiene in pugno e sembra compiacersene dall’alto del palco. La fottuta rock star è lui e noi?  Non possiamo fare altro che piegarci, abbracciarci e tornare a piangere di gioia  sulla tripletta “Columbia”, “Slide Away” e “Roll With It”.

Accompagnato da una band di professionisti che esegue in modo mirabile ogni pezzo, Liam  è in gran forma, dannatamente perfetto nel suo cantato strascicato e sporco.

“Universal Gleam” e “The River”, non si ferma, tira dritto e non ci lascia prendere fiato. Parte “Cigarets and Alcohol” una ragazza davanti a me si gira, mi sorride, mi abbraccia e brindiamo. Su “Wonderwall” sono io ad abbracciare la mia inseparabile compagna di concerti e avventure.

Gli ultimi brandelli di cuore vengono polverizzati dalle encore : “Supersonic”, “Lyla” e “Champagne Supernova” eseguita solo a metà . Uscita in perfetto stile Gallagher.

Un’ora e venti è volata velocissima,“Faster than a cannonball”.

Non ci resta che sognare una reunion, tra litigi, royalties e altro, prima o poi ci sarà  e noi saremo sotto al palco.

 

 

 

Foto di Camilla Bisi