Il mondo musicale inglese, ormai, ogni giorno propone nuovi progetti tutti da scoprire: infatti, non è un caso che vi sia un genere interamente creato per rappresentare questo mondo fatto di correnti simili quanto svariate. Stiamo ovviamente parlando del Britpop, e stiamo per parlarvi di una band che lo rispecchia appieno: i Sea Girls, con il loro ultimo disco “Open Up Your Head”.

Sorpresi dell’articolo maschile? Ebbene sì, in caso non li conosceste, ci troviamo davanti un gruppo di quattro ragazzi, il cui nome è semplicemente dovuto all’aver sentito male un verso (che diceva invece “City girls“) del brano “Water’s Edge”, di Nick Cave.

“Open Up Your Head” è paragonabile a un melting pot:  una sorta di calderone con influenze di ogni tipo, che danno vita a qualcosa di unico. Traccia dopo traccia, più o meno in maniera percepibile, si possono riconoscere i The 1975, Kurt Cobain, Bruce Springsteen, persino Adele   e, soprattutto, i The Killers  (non a caso la loro più grande ispirazione, a detta dei componenti). Non è però questa mescolanza a rendere speciale quest’album ““ altrimenti, sarebbe solo uno dei tanti lavori disperdibili nel Britpop.

Prima di tutto, è speciale l’atmosfera di “Open Up Your Head”. Ci troviamo davanti un disco fatto di malinconia e ricordi mascherati da allegria, testi non troppo gioiosi ma che vanno assolutamente urlati ai loro concerti. Se dovessimo definire ogni canzone con una frase, dovremmo dire che ognuna è un concentrato di energia: con questo ovviamente non intendiamo dire che sono tutte uguali, o che un ascolto continuo di tutte le quattordici tracce risulterebbe noioso. Al contrario, ogni pezzo dà  l’impressione ““ e soprattutto tanta, tanta nostalgia ““ di trovarsi in mezzo alla folla di un concerto, nel bel mezzo di un moshpit,  pronti a tornare a casa pieni di lividi ma decisamente felici. Fa particolarmente eccezione “You Over Anyone” ““ tipico brano per cui chiunque inizierebbe a sventolare gli accendini ““ ma poi capirete perchè.

Altro concetto chiave di questo disco è la nostalgia: a partire dalla prima traccia, “Transplant”, che parla di una relazione ormai finita, ma di come l’amore di uno dei due sia ancora rimasto (“Your heart changed, mine stayed the”…same”). Inizia quindi per il protagonista non corrisposto quest’irrefrenabile voglia di tornare a ciò che si aveva prima, a desiderarlo come mai. In fondo capisce che non può ignorare la realtà  dei fatti, ma che poesia ci sarebbe nella vita se non ci fosse un pizzico di nostalgia per tutto?

Probabilmente, il tema più importante dell’intero album (a cui si rifà  anche il titolo) è la salute mentale. Quest’ultima viene infatti trattata in vari modi in più punti, come nella sopracitata “You Over Anyone”. Se infatti ad un primo ascolto appare come una ballad romantica da dedicare alla persona amata, è un brano che il frontman Henry Camamile ha scritto facendo riferimento ai problemi mentali di cui ha iniziato a soffrire dopo una brutta ferita alla testa (causata dalla caduta del cantante in un pub). Henry  infatti racconta che solo quest’episodio è stato in grado di fargli capire quanto la sua relazione con i festini e l’alcol stesse diventando tossica. In “You Over Anyone”, il destinatario è infatti rappresentato dalle tendenze autodistruttive dell’artista, e di come lui le ponesse prima di ogni cosa, prima di ogni persona nella sua vita.

A questo tema si lega “Do You Really Wanna Know?” (no, non avete letto il titolo della canzone più celebre degli Arctic Monkeys). Il pezzo, infatti, parla del nascondere i propri problemi, il proprio stato mentale a qualcuno che si conosce appena, a causa della paura di essere giudicati, trattati male o peggio, trattati con pietà . Forse è un po’ la paura che ogni artista ha, nel momento in cui espone così tanto della sua vita privata ad un pubblico che può farne ciò che preferisce.

è un po’ come se i Sea Girls  ci avessero dato il loro cuore in mano, nella speranza che lo custodissimo gelosamente. Tra tutto ciò che “Open Up Your Head” poteva lasciare, forse proprio questa è la cosa più significativa.