Avevo incrociato i Been Stellar un paio d’anni fa, ma c’era troppa aria di Strokes e li avevo giudicati piacevoli ma da rivedere, diciamo così. Ora ecco che me li ritrovo con questo strepitoso EP omonimo, che ancora conserva minime tracce “stroksiane”, ma mi sembra decisamente più in palla e sopratutto la personalità  del quintetto di New York sta emergendo sempre più, in un mix trionfale di indie rock, post-punk e noise.

Giovani, carichi come le molle e incisivi nel loro guitar-rock che si fa tanto nervoso e rabbioso quanto sagacemente melodico. Sanno essere decisamente spigolosi e oscuri, ma nello stesso tempo superbamente epici. “Arthur” non potrebbe essere biglietto da visita migliore. Una chitarra lancinante fa capolino a un certo punto e taglia come un rasoio mentre Sam Slocum canta come fosse l’ultimo brano della sua vita. Che intensità . “Manhattan Youth” ha questa batteria iniziale super e sembra partire sciolta e scanzonata, con questo piglio adolescenziale che emerge prepotente, eppure più si va avanti, più la band accentua l’oscurità , la rabbia sale e tutto si sporca, ma il sorriso scanzonato sembra tornare nella fine. Qualcuno,   visto anche questo cantato che diventa quasi in parlato a tratti potrebbe citare anche i Fontaines D. C. e, vi dirò, non mi pare affatto un paragone sbagliato,   anche per l’esuberanza stessa della proposta. “My Honesty” mi rimanda più agli Interpol che agli Strokes, con un giro di chitarra epico che fa subito breccia e via con il ritornellone da urlare a gran voce. “Kids 1995” è già  un anthem fin dal primo ascolto: indie-rock travolgente con un ritornello da mandare a memoria. Se questo non è uno dei singoli più belli dell’anno, beh, ditemi voi cosa potrebbe essere. “Ohm” è semplicemente struggente: i ritmi si placano dopo la precedente tempesta, sembra quasi di essere in quella tavolozza di colori dei primissimi U2, quelli che lascivano che la parte oscura prendesse il sopravvento sulla forza esplosiva. Un brano cadenzato ed emozionante che trova però ancora una propulsione shoegaze nel finale, quasi ci trovassimo di fronte ai bdrmm.

Attenzione perchè qui il talento è cristallino!

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