Arriviamo leggermente in ritardo a causa del traffico intenso pre-natalizio, ma poco importa, perchè lo sappiamo che qui a Napoli non ci sarà  certo una calca insopportabile per un appuntamento del genere. Ed infatti occupiamo tranquillamente la terza fila al teatro della Galleria Toledo, non troppo gremito per questo concerto dei Sodastream, appena in tempo per assistere all’esibizione di Claudio Donzelli alias Athebustop.

Il ragazzo pesarese ci offre una manciata di brani in lingua inglese suonati con l’ausilio della sola chitarra acustica. Non male, seppur da verificare su un lavoro di studio che dovrebbe essere in uscita in primavera. Un piccolo e gradevole antipasto prima dell’ingresso di Karl Smith e Pete Cohen e del loro artigianato pop dai toni malinconici. Quello che sorprende è innanzitutto la splendida voce di Smith, che non perde nulla dal vivo, e favorisce una resa dei brani davvero perfetta per il pubblico non numerosissimo ma sicuramente attento e appassionato. In scaletta prevalgono le canzoni di “Reservations”, fresco di pubblicazione:acustica, il contrabbasso che talvolta diventa viola e ogni tanto la tastiera tinteggiano il concerto con colori tenui e caldi allo stesso tempo.

Brani come “warm july”, la “reservations”, la strumentale “Michelle’s cabin” sono troppo belli per essere sciupati, e dal vivo non perdono smalto ma ti entrano dentro e affondano nelle tue sensazioni serali offuscate da ricordi natalizi non proprio rincuoranti. Non mancano la canzoni dei vecchi album, come “Horses”, e lo stralunato Cohen ci regala dei siparietti in un discreto italiano che ci fanno sorridere. Questo ragazzo, i cui vocalismi accompagnano le note di basso e la voce principale, possiede l’aria di colui che si è svegliato cinque minuti prima e ispira sensazioni miste di tenerezza e simpatia. Non è certo un concerto in cui spararsi pose da rockstar, e quelle parole e i piccoli racconti che introducono le canzoni sono un ingrediente in più di una bella serata di musica d’autore suonata col cuore. Peccato solo che non ci sia stato il bis, a quanto pare a causa di problemi con l’organizzazione; ma questo non ci ha impedito di tornarcene a casa tra le luci di un natale che inesorabilmente incombeva sulle nostre anime, ed affondare in un posto sicuramente più rassicurante i nostri sogni notturni.