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Capita che Alex spedisca la sua e mail mensile con l’elenco delle band emergenti desiderose di promuovere i loro promo, e che io butti l’orecchio su un paio di brani dei No Second Troy, band di Washington, e quindi: “dai me ne occupo io, facciamoci spedire il disco, non mi sembrano affatto male”. Una sana dose di pop, anche leggermente patinato da come si intuiva dal loro Myspace, non mi avrebbe di certo fatto male. Poi il disco arriva nella mia casella postale e certe cose cambiano, probabilmente in peggio. Album come questi dimostrano quanto sia labile il confine tra indie e mainstream, e quanto questa definizione ormai rappresenti una moda, o meglio, un clichè in cui si identificano tanti giovani del globo terracqueo. Disco autoprodotto, quindi dovrebbe far parte di quella musica che rivendica indipendenza, almeno concettuale. Invece queste canzoni potrebbero girare in heavy rotation su MTV e accompagnare amori adolescenziali e baci rubati sulle spiagge di agosto. Si, i No Second Troy sono talmente mainstream e ammiccanti al melenso da risultare a tratti indigesti. L’attacco non è niente male, anche se le chitarre sono lustrate a lucido e la voce è sempre al limite del banale; la produzione sembra eccessivamente zuccherosa, tesa a smussare tutte le spigolosità  rock che i brani comunque fanno intravedere. E’ come se gli Snow Patrol si dessero il colpo di grazia affondando definitivamente nella musica da consumo, perfetta per una puntata di O.C. o di qualunque serie tv presenti qualche giovane pseudo-ribelle che si accanisce oltremodo andando via via perdendo quel poco di buono la sorte gli ha offerto (solitamente una figa da paura con cui vive un rapporto conflittuale che sfocia in tragedie di vario tipo). Comunque qualcosa di buono c’è, qualche brano non è niente male (“Feint” , “Into Your Sun” e “One In Ten”), e comunque a parte l’eccessiva dose di zucchero, le melodie ci sono e potreste trovarlo piacevole magari ascoltandolo in auto mentre andate al lavoro e non volete che le vostre orecchie siano troppo impegnate. Ma la cosa davvero incredibile è che, nonostante “Narcotic” abbia un potenziale commerciale davvero notevole, la band non ha ancora un contratto discografico. Forse è questione di tempo ma di certo noi non seguiremo l’evolversi della situazione con molta preoccupazione.

Cover Album
Band Site
MySpace
Narcotic [ autoprodotto – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: Coldplay, Snow Patrol, Dashboard Confessional, Matchbox Twenty
Rating:
1. Feint
2. The Gardens
After Lockout

3. Burned
4. Narcotic
5. Brighten Up
6. Into Your Sun
7. One in Ten
8. Perfect
9. In the End
10. Gone