Guardi la copertina e pensi subito che sia il disco del ritorno di Charles & Eddie ““ famigerato one hit wonder duo che spopolò in lungo e in largo (ma soprattutto nelle classifiche di mezzo mondo) nel lontano 1992 con il brano “Would I Lie To You?” – ma un attimo dopo ricordi che Charles è morto di cancro nel 2001 e ti convinci che un ritorno sulle scene di Charles & Eddie è impossibile (o almeno, è impossibile un ritorno di quel Charles e di quell’Eddie). Poi inserisci il disco nel lettore e ti rendi definitivamente conto che non sono Charles & Eddie, ma ci andiamo vicino. E non è detto che ciò sia un male.

“Heritage”, il disco di Shazz in collaborazione col cantante compositore Michael Robinson, è più o meno un bignami della musica che andava alla grande negli anni in cui spopolavano Charles & Eddie (ma più in generale dal 1992 al 1999), ovvero elettronica in bassa battuta, pop rock dalle tinte delicate e dalle voci soul, house accostata a campioni di chitarre blues, musica da aperitivo in locali esclusivi dove l’aperitivo è costoso e la gente se la tira assai. Più o meno, come se il tempo si fosse fermato alcuni anni prima del crollo delle Torri Gemelle. Però suona alla grande, ed è stilisticamente perfetto, rispettoso delle tradizioni ma mai reazionario, godibile, originale e coinvolgente. Ed è pure un disco molto coraggioso, visto che ci vuole del gran coraggio a presentarsi al pubblico nel 2009 con un disco del genere. Si rischia di passare per retrogradi o, peggio, bolliti, ma un personaggio che ha fatto la storia della house francese come Shazz non potrà  mai essere tacciato di essere bollito perchè ha la classe ed il mestiere per tirar fuori un grande disco anche rimestando le frattaglie sonore meno nobili e più impensabili.

“Heritage” è il tipico disco ideale per ballare e rilassarsi, che può essere utilizzato come sottofondo per situazioni mondane come per lunghi ed impegnativi viaggi in auto. Dentro c’è il Lenny Kravitz dei giorni migliori (“Come To Me, part 1 & 2”) – quelli in cui era ancora un essere umano ed era estremamente apprezzabile dal punto di vista musicale, e non si era ancora trasformato in un personaggio abominevole che continua a replicare all’infinito una formula musicale che ormai puzza di stantio, il St. Germain pre-sbornia da Mtv rotation (“Heritage”), il Moby più paraculo che mai (“Mirage”, “Sit Down”), gli Incognito in incognito e/o sotto mentite spoglie (“After the Rain”), deep house che sembra uscita dalla penna dei Masters At Work (“Ring”) e, ultimi ma non ultimi, i famigerati Charles & Eddie versione 2.0 (“Holding My Pain”). Già  al primo ascolto mi sorprendevo a canticchiare il ritornello di “American”, e non è poco.

Gli snob ovviamente non apprezzeranno un album del genere, ma chi se ne importa? Mica si può vivere sempre e solo cercando la nuova sensazione musicale (che poi tanto nuova non è, visto che ormai nel mondo della musica non si inventa più nulla di nuovo ““ ma questo è un altro discorso che approfondirò un giorno o l’altro), e poi “Heritage” è un grande disco e non si discute.

Cover Album

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Heritage
[ Pschent – 2009 ]
Similar Artist: Moby, Saint Germain, Masters At Work
Rating:
1. Mirage
2. Gonna Make You Happy Part 1 & 2
3. American
4. Come To Me Part 1 & 2
5. Heritage
6. Sit Down
7. After The Rain
8. Ring
9. Before Monday Part 1 & 2
10. Holding My Pain
11. Last Train