Se il rap, il folk, il grime, l’ hip hop, il reggae e il punk vi fanno schifo, questo è il cd che fa per voi.
Se credete che i Clash siano morti con “Sandinista”, questo è assolutamente il cd che fa per voi. Perchè questo è un cd rap, folk, grime, hip-hop, reggae e punk, solo che ha lo straordinario talento di farveli piacere.
Se sentite nostalgia di un autentico sfattone, ma che sta ancora sul versante buono delle droghe, Jamie T. è il degno erede di sua altezza Pete Doherty (quello che scriveva un certo tipo di canzoni a vent’anni, quello lì).

Jamie T è la BBC dei pub londinesi. L’ottimo esordio “Panic Prevention”, con tutta quella deliziosa aurea di naivetè low-fi, è maturato in un lavoro che spazia generi molto diversi tra di loro: da Mick Jones a Bob Dylan, bypassando il sopravalutassimo Mile Skinner che- tra parentesi- un cd come questo se lo sogna.
Quando Jamie T venne a suonare a Roma un paio di anni fa, un paio di settimane prima dei ben più acclamati ma più deludenti connazionali The Horrors, diede vita a un live innaffiato di Jack Daniel’s in cui la cosa più intrigante era il suo essere volutamente sopra e sotto le righe, spontaneo e immediato in qualsiasi cosa dicesse.

La hit dell’album è “Stick And Stones”. Veloce, sarcastica, decisamente problematica per chi non capisce un’acca di inglese, la dimostrazione che una cosa può essere giovane senza essere cretina. “The Man’s Machine” è la versione anni zero di Billy Bragg, un’analisi sociologica su skins, punksters e risse da strada nella migliore tradizione albionica.
Con “Emily’s Heart” si raggiungono altre vette: dylaniana nel testo, originalissima nell’esecuzione. “Castro Dies”, con la intro stile “Gangster Paradise”, è uno scimmiottamento ironico di se stessa mentre “British Intelligence” ricalca la scia di “Stick’ n Stones”. “Chaka Demus” si spiega da sola ritornello: All the people around here lost the white in their eyes.
Capito con chi abbiamo a che fare?
“Spider’s We” entra meno in circolo rispetto ai singoli veloci ma è più incisiva alla distanza; “Earth, Wind and Fire” è una presa per i fondelli della West Coast vista dal West Bank del Tamigi: ne esce fuori una ballata country-grime decisamente personale.

Davvero, se tutti i generi e le cose menzionate in questa recensione vi fanno schifo, questo è il cd che fa per voi. Perchè, suo e vostro malgrado, ti entra in testa. E non è poco.

Cover Album

Kings & Queens
[ Virgin – 2009 ]
Similar Artist: The Streets, M.I.A
Rating:
1. 368
2. Hocus Pocus
3. Sticks “‘n’ Stones
4. The Man’s Machine
5. Emily’s Heart
6. Chaka Demus
7. Spider’s Web
8. Castro Dies
9. Earth, Wind & Fire
10. British Intelligence
11. Jilly Armeen