Manchester. Già  il nome della città  pone un’etichetta ben precisa a tutto. Manchester è da sempre sinonimo di buona musica; musica da suonare ad alto volume, drogata, contaminata e distorta. Dagli Stone Roses ai tifosi bevuti dello United o del City è sempre tutto un saltere su e giù a ritmo frenetico. I Longut sono un gruppo che non esiterei a definire punk. Suonano come se fosse questione di vita o di morte, ma allo stesso tempo lasciano permeare la loro rabbia da una psichedelia acida che avvolge chi ascolta.

Mi vengono in mente i Klaxons, anche se “Open Hearts” è sicuramente meglio di “Myths Of The Near Future”. “Tell You So” sembra uscita dai quaderni per gli appunti di John Lennon, finita poi dentro lo studio di Owen Morris negli anni novanta e trattata a dovere dai Primal Scream. Tutto suona molto Creation Records. Pop e shoegazer. Abrasivo, questo sound viene da un sogno perchè il riverbero è forte. Kasabian è l’unica parola che riesco a pensare durante la title track, vero gioiello pop psichedelico: un vortice che parte dopo un minuto e mezzo dolce e romantico, per poi ingoiare la stanza. La traccia che chiude il disco (“The Last Ones Here”) è il finale perfetto a due voci, intrecciato, elettronico e cupo: Joy Division, New Order ed Editors che si incontrano su un filo teso in perfetto equilibrio.

Gli echi del britpop sono presenti e l’impatto delle chitarre elettriche è pesante, filtrato dalla pioggia costante e dai cori da stadio. Ancora una volta Manchester è sinonimo di qualità  assoluta per la musica indie. Adesso cari conigli andate a dare un ascolto.

Open Heart
[ Melodic – 2009 ]
Similar Artist: Primal Scream, My Bloody Valentine, Kasabian
Rating:
1. Out At The Roots
2. Something Inside
3. Tell You So
4. Evil Dance
5. You Can Always Have More
6. Open Hearts
7. At Any Time
8. Mary Blood Sunshine
9. Repeated
10. Boom
11. The Last Ones Here