Siore e siori, il disco pop del 2010. Senza se e senza ma.

Un album che rasenta la perfezione dell’electropop odierno, non annoia, non cade mai nel banale e soprattutto, cosa rara, non sa di già  sentito. Ma partiamo dall’inizio: Robyn, svedese, classe 1979, è musicalmente nata durante il boom delle girl band anni ’90. Al grande successo del suo debutto segue un flop clamoroso, il licenziamento da parte della Sony e, visto che l’importante è la salute, anche un bell’esaurimento nervoso. Quello che per molte altre meteore avrebbe significato la fine diventa per Robyn un’opportunità  di riscatto: la ragazza decide di creare nel 2004 un’etichetta discografica personale, la Konichiwa Records, tramite cui l’anno successivo pubblica il disco della rivalsa.

Nel 2009 la popstar scandinava annuncia una serie di EP da pubblicare nell’anno successivo a intervalli trimestrali. Giugno vede quindi l’uscita di “Body Talk pt.1”, primo capitolo della saga, forte di collaborazioni eccellenti e un singolo azzeccatissimo, di quelli che s’impiantano nel cranio e difficilmente ne escono fuori; “Dancing On My Own”, rispettando la formula base di Robyn “‘ritmi sintetici + testo malinconico = hype’ non fatica ad attirare l’attenzione, vendendo bene in tutta Europa. “Body Talk pt.2”, di livello leggermente più basso rispetto al predecessore, esce a settembre, registrando ulteriore consenso. Ed eccoci finalmente a novembre 2010, mese della pubblicazione del terzo ed ultimo capitolo della saga, che riunisce i brani migliori dei due EP aggiungendo 5 nuovi pezzi tra i quali spicca il singolo di lancio “Indestructible”, cavalcata per synth e violini.

Ne risulta un album completo, un lavoro quanto mai attuale, ricco di perle da club (“Don’t Fucking Tell Me What to Do”, “Call Your Girlfriend”) come di pezzi più sperimentali (“None Of Dem”, in collaborazione coi Royksopp, “We Dance to the Beat”), fascinazioni old school (“Fembot”, sorta di “Numbers” dei Kraftwerk in salsa puttan-pop; “Dancehall Queen”, prodotta da Diplo, electro-reggae dagli echi 90s) nonchè contaminazioni hip-hop (divertente la collaborazione con Snoop Dog in “U Should Know Better”), senza mai dimenticare le ovvie aspirazioni commerciali (l’ultrapop di “Time Machine” e dell’allegra “Stars 4-Ever”).
Se poi aggiungiamo che la ragazza riesce a vendere bene senza far vedere le cosce, beh, tanto di cappello. E brava Robyn!

Body Talk
[ Konichiwa – 2010 ]
Similar Artist: Goldfrapp, La Roux, Annie

Rating:

1. Dancing On My Own
2. Don’t Fucking Tell Me What To Do
3. Indestructible
4. Time Machine
5. Love Kills
6. Hang With Me
7. Call Your Girlfriend
8. None Of Dem
9. We Dance To The Beat
10. U Should Know Better
11. Dancehall Queen
12. Get Myself Together
13. In My Eyes
14. Stars 4-Ever

Ascolta “Time Machine”