Una singolare tendenza si sta registrando da qualche anno a questa parte nel cantautorato al femminile electro/alternativo: se il tuo pseudonimo non è un accrocchio bruttissimo di parole random, allora è impossibile che tu possa registrare un buon disco. Fever Ray e Soap & Skin sono solo i primi due esempi che mi vengono in mente, ma ce ne sono a bizzeffe di casi del genere. Planningtorock, che proprio di primo pelo non è ma grazie al nuovo contratto con la DFA Records senza dubbio allargherà  il proprio giro, segue a bacchetta la regola, dando luce a un lavoro proporzionale alla bruttezza del suo nome d’arte. Per non parlar della copertina.

Non proprio di primo pelo, si diceva, questa Janine Rostron. Inglese di Bolton, performer, video artista, virtuosa violinista nonchè weird-vocal addicted, il debutto vero e proprio risale a ben 5 anni fa. “Have It All”, un pastrocchione di archi ed elettronica, riuscì a far parlar comunque di lei non solo per la complessità  dell’opera ma anche per l’approccio visuale nei confronti della propria creatura. Sovrabbondanza di video, performance riccamente corredate di visuals creati dalla medesima, gusto eccentrico nella promozione di se stessa come opera d’arte. Pare quasi strano che con precedenti del genere sia riuscita a proporre una copertina così brutta, che riprende il concept del video di “Doorway”, primo singolo estratto dall’album, soffocante cavalcata midtempo per synth e violini, brano tra i migliori di questo primo 2011 discografico. La musica di Planningtorock è figlia dei Residents e di Klaus Nomi e vive su di sè il peso di un’imponente educazione classica e dei trascorsi berlinesi electroclash dell’artista, dimostrandolo in ogni frangente del disco.

La bontà  del brano trova riscontro nell’ascolto di “W”, decisamente superiore al precedente ““ se non altro per la minor confusione. Vocoder, archi, sax e ansia, tanta ansia, che contribuisce alla teatralità  e alla drammaticità  di una “Milky Blau” o di “The One”, brani contraddistinti da parti orchestrali sublimi, paragonabili a quelle dell’ultimo Owen Pallett. Il ritmo tribale di “I Am Your Man” e la clubbarola “Living It Out” movimentano di molto i tempi, mentre “Black Thunder” rappresenta il momento electro-intelighentia del disco, un’ampia parentesi strumentale sintetica à  la Alva Noto. Ma saranno la già  citata “Doorway”, la Fever Rayanissima “9” e le progressive ondate orchestrali di “Going Wrong” a rapire l’ascoltatore. L’ansia non è mai stata così piacevole.

W
[ DFA – 2011 ]
Similar Artist: The Knife, Fever Ray, Austra, iamamiwhoami
Rating:
1. Doorway
2. The One
3. Manifesto
4. Going Wrong
5. I Am Your Man
6. The Breaks
7. Living It Out
8. Milky Blau
9. Jam
10. Black Thumber
11. Janine
12. 9

Ascolta “Doorway”