Sono molteplici gli spunti che offre “Albanian Paisley Underground”, a partire dalla figura di Carlo Pastore che di questi Wemen è voce, chitarra e frontman dichiarato: smette dunque le vesti del giornalista e conduttore (qualcuno lo ricorderà  imberbe nei pomeriggi di MTv, ma a noi piace segnalarlo come voce di quell’ottimo programma radiofonico che è Babylon) per il imbracciare la sei-corde e guidare il suo gruppo al disco d’esordio, dopo uno split (in compagnia dei fiorenti The Hacienda) uscito lo scorso anno.

L’album, con la bella copertina realizzata da Francesco Peluso, prende il nome dall’osservazione di un giornalista che, pretestuosamente, aveva parlato di versione albanese del sound Paisley Underground: anzichè alzar barricate (credetemi, di Balcani e, più in generale, di sentori world nei trentasei minuti dell’album non ce ne sono) i Wemen hanno fatto loro tale definizione, legandola concettualmente al rapporto che s’instaura tra centro e periferia. Allora, se il centro è ovviamente l’Inghilterra, patria natale di quasi tutti i riferimenti stilistici, la periferia è tutta l’Europa, Italia compresa.

Su questa diatriba sonica si muovono dunque i dieci brani del disco, brani che spesso però non sfuggono all’ingombrante presenza dei propri nomi tutelari (i Clash su tutti, omaggiati anche con la cover, piuttosto didascalica, di “Kingston Advice”): convincono i primissimi pezzi (l’iniziale e lancinante “Prince of Persia”, la serratissima “Young Ebeneezer”) e quelli posti in chiusura, come i massicci wall-of-sound del singolo “Tremerai Ancora” e di “The Surfer” o la ballatona in odor di Madchester “Will Be Fine”. Nel mezzo, oltre ai già  citati cali di personalità , anche un paio di incursioni power-pop che, leggere leggere, ci mostrano il gruppo senza gli artifici intellettuali altrimenti ricercati.

Questo esordio dei Wemen mostra alcuni difetti tipici delle opere prime, ma inanella anche una serie di canzoni decisamente piacevoli da ascoltare: per quanto ben suonato, ad “Albanian Paisley Underground” mancano l’inventiva che spesso caratterizza le uscite Black Candy Records (e l’esempio più immediato sono gli Appaloosa che, quasi contemporaneamente, hanno pubblicato un terzo disco alquanto imperdibile).

Cover Album

Albanian Paisley Underground
[ Black Candy – 2014]
Genere: alt-rock, indie-rock, shoegaze
Rating:
1. Prince of Persia
2. Young Ebeneezer
3. Coming Over Me
4. Jim & Jam
5. Kingston Advice
6. Let Me Get Out
7. Lose It All
8. The Surfer
9. Tremerai Ancora
10. Will Be Fine