Dark Sunshine è un’ottima definizione di Kristin Hersh ed è anche uno dei modi che ha scelto per descrivere il suo nuovo album “Possible Dust Clouds”. Undicesima prova solista in una lunga carriera cominciata nel 1981 con i Throwing Muses e proseguita tra brani velocissimi e ballate ammalianti. Rumore e quiete, estremi che nella vita musicale e personale di Kristin Hersh si toccano spesso e volentieri. Sono passati ormai molti anni da “Hips and Makers” (album che conteneva “Your Ghost” splendido duetto con Michael Stipe) e la diffidenza che la Hersh aveva nei confronti dell’industria musicale è progressivamente aumentata, spingendola a pubblicare dischi da indipendente, sul web e anche con licenza Creative Commons come ha fatto con “Speedbath” nel 2008.

Oggi Kristin Hersh ha scelto di affidarsi nuovamente a un’etichetta (la Fire Records) per dare un successore alla maratona musicale di “Wyatt At The Coyote Palace”. “Possible Dust Clouds” è stato registrato in California insieme a un gruppo di musicisti e amici (anche David Narcizo batterista dei Throwing Muses) ed è un viaggio tra l’anima alt rock e quella più melodica di Miss Hersh. La grinta di “LAX” colpisce e le chitarre di “Loud Mouth” feriscono, in “Halfway Home” ritroviamo invece la Kristin più tagliente e incisiva. Gioca spesso con distorsione ed effetti vocali in questo nuovo album e lo fa con intelligenza soprattutto in brani intensi come “Fox Point”, “Gin” e “Breathe In”. La rabbia di “Lethe” e “Lady Godiva”, uno dei pochi pezzi acustici, sono lì a ricordarci perchè ancora oggi la musica e la voce sofferta, grintosa e vulnerabile di questa signora meritano di essere ascoltate con attenzione.

A volte la cosa più sovversiva che posso fare è aderire alla struttura standard di una canzone, a volte gli accordi più strani sono quelli che abbiamo già  sentito suonati in forma diversa, ha detto Kristin Hersh nella nota stampa che accompagna l’undicesimo lavoro. Eresia per una chitarrista che insieme a Tanya Donnely ha dato un contributo fondamentale all’evoluzione del rock alternativo con progressioni di accordi innovative e testi fuori dal comune? No, Kristin Hersh ha semplicemente preso atto che non si può essere innovatori a vita. Il sound di “Possible Dust Clouds” è familiare ma mai banale. Il futuro è roseo per la nostra “Rat Girl” preferita e sembra proprio che all’orizzonte potrebbe esserci anche un nuovo album dei Throwing Muses dopo “Purgatory/Paradise”.

Photo: Hunter Desportes / CC BY