di Andrea Debiasi

Ci sono voluti due mesi e mezzo più del previsto, perchè i fan trentini della Premiata Forneria Marconi potessero godersi lo spettacolo/dedica a Fabrizio De Andrè. Si perchè le due date (Trento è forse stata la prima città  toccata dal tour ad andare sold out, con conseguente aggiunta di una data, andata esaurita anch’essa) previste a metà  aprile erano saltate, a causa di un’influenza che aveva colpito il cantante e batterista Franz Di Cioccio.

Per fortuna l’auditorium Santa Chiara è ben climatizzato e l’impianto di condizionamento tiene botta anche con il tutto esaurito. Il pubblico è per lo più maturo e una volta tanto i miei quarant’anni passati abbassano un po’ la media invece che alzarla come succede di solito. Va detto però che qualche giovane presenza non manca, per fortuna!

Si parte subito fortissimo, con un terzetto di canzoni da paura: la band esegue in fila “Bocca di rosa”, “La guerra di Piero” e “Andrea”. Il pubblico risponde con applausi scroscianti alla fine di ogni pezzo e già  si intuisce che questa sarà  una grande serata per gli appassionati di Faber e della PFM. Gli arrangiamenti sono molto fedeli a quelli del fortunato disco dal vivo da cui tutto parte e la band mostra un tiro davvero micidiale. Alla ormai consolidata formazione degli ultimi anni, con un mix di elementi storici e giovani forze fresche, questo tour saluta il ritorno di Flavio Premoli, tastierista fra i membri fondatori della band.
Le canzoni passano veloci e si arriva al primo break della serata, durante il quale l’istrionico frontman parla della genesi del tour con De Andrè; avvenuta un po’ per caso e un po’ per sfida, in Sardegna sul finire degli anni “’70.

Si passa quindi ad una serie di brani de “La buona novella”, sempre molto ben arrangiati ed eseguiti, dopo la quale la PFM suona “La canzone di Marinella” con Di Cioccio alla batteria e la voce di De Andrè diffusa dall’impianto e con un occhio di bue ad illuminare il microfono solitario, per un momento da vera pelle d’oca.
Dopo questa parte di spettacolo più meditativa ed emozionale, si alza il ritmo con “Zirichiltaggia” e “Volta la carta”. Oltre a mettere in luce il dinamismo e l’estro dell’ottimo Lucio Fabbri, il cui violino era rimasto un po’ in ombra fino a questo momento; mostra anche la grande verve fisica oltre che musicale del frontman Franz Di Cioccio, che inciampa e cade tradito dell’asta del microfono, ma si rialza felino e ricomincia a cantare come se nulla fosse.

Dopo un piccolo break, si va verso la fine concerto con la celeberrima “Il pescatore” e con un medley di due dei cavalli di battaglia del PFM: “è festa” e “Impressioni di settembre”. Terminato anche quest’ultimo pezzo il pubblico entusiasta accoglie con una standing ovation e un applauso scrosciante l’inchino della band.
Veramente una grande performance della Premiata Forneria Marconi, che non tradisce le aspettative e sfodera un sound convincente ed emozionante a tutto tondo. Va segnalata poi la possibilità  di recuperare il tutto, per chi si fosse perso questo tour: lunedì 29 luglio la band suonerà  infatti all’Arena di Verona, in compagnia di Cristiano De Andrè.

Setlist:
1. Bocca di rosa
2. La guerra di Piero
3. Andrea
4.Un giudice
5.Rimini
6.Giugno ’73
7.Universo e terra (Preludio)
8.L’infanzia di Maria
9.Il ritorno di Giuseppe
10.Il sogno di Maria
11. Maria nella bottega del falegname
12. Il testamento di Tito
13. La canzone di Marinella (con voce di Fabrizio De Andrè)
14.Zirichiltaggia
15.Volta la carta
16.Amico fragile
17.Il pescatore
18.è festa / Impressioni di settembre