Non è la prima volta che i Belle and Sebastian si cimentano con una colonna sonora: “Storytelling”, quinto album della band nato come colonna sonora dell’omonimo film del controverso regista Todd Solodz (“Happiness” su tutti) fu un’esperienza da dimenticare a causa dei notevoli problemi sorti col regista stesso. Stavolta i presupposti sono stati tutt’altro che diversi: Il regista Simon Bird all’esordio come regista e grandissimo fan della band ha pensato ai B&S per “Days of the Bagnold Summer”, tratto dalla simpaticissima ma sensibile graphic novel di Joff Winterhart del 2012. Sei settimane nell’estate di Sue Bagnold   e suo figlio Daniel, giovanissimo e appassionato di heavy metal, interpretato da un bravissimo Earl Cave, figlio di Nick Cave, che si era fatto notare col bizzarro personaggio di nome Frodo in un paio di puntate della serie ben riuscita e coinvolgente “The End of F##ing World “uscita per Netflix con bellissima colonna sonora di Graham Coxon.

Bird ha presentato ancor prima di metter su il film il fumetto a Murdoch che nel giro di pochi giorni ha messo su le idee per le canzoni. Il risultato è stato magnifico, la storia sembra essere un vestito su misura per Murdoch e soci e la band sembra aver ripreso il passo giusto dopo qualche disco un pò così. La sensibilità  artistica dei B&S, la loro auto ironica introspezione, il modo in cui rendono protagonisti personaggi solitari ma mai perdenti, sono alcuni dei tratti dei personaggi del film, irriverenti ma intelligenti, arrabbiati e strambi ma gentili e premurosi.

13 tracce di pop soave, con lo stile che ben li contraddistingue, una vena artistica lucida e ancora florida, due tra le più famose tracce riprese su richiesta di Bird stesso (“Get me away from here I’m dying” e “I Know where the summer goes”) e tante altre belle intuizioni come “This Letter”, “Sister Buddha”, bellissimo anche l’intro strumentale. Un disco che ti mette in pace con la malinconia che con autentica personalità  gli scozzesi sanno raccontare con il loro stile e il loro raffinatissimo sound.

“Days of the Bagnold summer” è una soundtrack ma anche un disco che funziona anche separato dalle immagini, che naturalmente non vediamo assolutamente l’ora di vedere. Un disco evocativo scritto con classe e grazia che ben racconta una storia tenera e trista, scritta con onestà  e assoluta sensibilità