Cuore al passato, testa al futuro: facile, a parole. Quanto a parole è facile cercare di essere al passo coi tempi, per di più senza snaturarsi. Difficile, verrebbe da dire, pure per i Calibro 35, gente che a tessere colonne sonore di, più o meno, immaginari film anni 70, specie poliziotteschi, ha fatto la propria fortuna, e che in pochi avrebbero immaginato poter essere in grado, se non strumentalmente almeno come inclinazione, di maneggiare qualcosa che guardasse al presente ed al futuro prossimo invece che al passato. E invece.

Forti anche delle esperienze singole al di fuori della combo Calibro 35, i ragazzi milanesi col loro settimo album in studio si addentrano in orbite digitali con approccio e messa in posa analogica. Si fanno aiutare, non una novità  ma di certo nemmeno una costante, dal rap di Illa J e di MEI rispettivamente in “Stan Lee” (ogni riferimento a persone è causale) e “Black Moon”, a conti fatti i brani che rimangono più in mente del lotto, fosse solo per il groove contagioso. Flirtano con perturbazioni robotiche in “Automata” e “Thunderstorms and Data” tenendoci a precisare che è tutto è in analogico, salvo la successiva organizzazione delle parti strumentali. Si lasciano volentieri contagiare da gente Shabaka Hutchings   (più volte indicato come ispirazione, sia con i Sons of Kemet che con i The Comet is Coming) in spaccati di pezzi come, appunto, “T&D” e “Tom Down” e soprattutto “Fail It Till You Make It”. Abbracciano spettri acidi di trip-hop in “Glory-Fake-Nation”, o impulsi più falotici in “4×4” . Mescolano la loro classe, la loro perizia e la loro fantasia con aromi di passato e ingredienti dei giorni d’oggi, e probabilmente di domani, senza che l’idea di pastiche sonoro ci sfiori nemmeno.

Non possiamo sapere con certezza, ad oggi, se “Momentum” sia un punto d’arrivo o un punto di partenza: quello che sappiamo è che “Momentum” è l’ulteriore riprova di talento e poliedricità  per i milanesi, consacratisi ormai punto di riferimento nostrani (e non solo) del settore, sorta di piccoli demiurghi delle colonne sonore di parte delle nostre vite.