Dopo l’ottimo debutto full-length, “Well, Hell”, uscito un paio di anni fa, lo scorso marzo Lauren Ruth Ward è ritornata con questo suo sophomore realizzato senza l’aiuto di una label.

Nativa di Baltimora, dove faceva la parrucchiera e la hair-colorist, la musicista statunitense si è trasferita in California ed è qui dove ha iniziato la sua carriera artistica.

Registrato tra il 2018 e il 2019 a Los Angeles, questo suo secondo LP è stato scritto e prodotto dalla stessa Ward insieme al chitarrista Eduardo Riviera.

L’apertura del disco “Valhalla” è assolutamente esaltante: le belle melodie sono rafforzate da percussioni decise, mentre la chitarra sembra sempre pronta per esplodere, come accade nel ritornello assolutamente incisivo e piacevole, ma comunque pieno di passione grazie ai dolci vocals della Ward.

“We Are Grown Ups”, invece, cambia spesso la sua tonalità , passando senza problemi da momenti più riflessivi ad altri rock, adrenalinici, potenti e aggressivi.

“Real Life For The Most Part” poi, con il suo ritmo ipnotizzante, ci trasporta verso territori psichedelici, mentre “Gooddess” ci mostra il volto più meditativo di Lauren con esplorazioni verso toni più folk.

“Vol. II” è un album solido e gratificante che, pur senza stravolgere la storia della musica, si rivela sempre interessante e dimostra ancora una volta le buone qualità  della Ward.