#10) LAST NIGHT IN SOHO

di Edgard Wright
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Un incantesimo alla Midnight In Paris traghetta una giovane studentessa inglese in un incubo nella Soho della Swinging London. Wright costruisce un horror atipico e visivamente originale che usa il fascino degli anni ’60 londinesi e il loro terribile rovescio della medaglia per ingannare lo spettatore di twist in twist.

#9) UN ALTRO GIRO

di Thomas Vinterberg

Mads Mikelsen nuovamente al servizio del compatriota Thomas Vinterberg in quella che molto probabilmente rimarrà  la sua miglior interpretazione di sempre. Quella di un professore, che insieme a tre colleghi, recupera brio e passione mantenendo costante il suo livello di alcool nel sangue. Commedia, ma nera e gelida, dove l’alcool non è il vero colpevole.

#8) LAS LEYES DE LA FRONTERA

di Daniel Monzon
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Il regista di Celda 211 rispolvera un celebre romanzo di formazione spagnolo e l’estetica del cinema quinqui per mettere in piedi un coming of age spietato e colorato, che può contare su interpretazioni spontanee, una splendida resa scenografica della Girona al crepuscolo degli anni ’70 e una micidiale colonna sonora dei Derby Motoreta Burrito Kachimba.

#7) LUCA

di Enrico Casarosa
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Tolto qualche stereotipo di troppo, questa avventura di mostri marini e incantevoli scenari animati ispirati alle nostre Cinque Terre colpisce a fondo con la sua delicatezza nel tratteggiare la difficoltà  dell’integrazione e della crescita.

#6) THE SUICIDE SQUAD

di James Gunn
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Cambiata temporaneamente casacca a causa di alcuni problemi legati a qualche vecchio tweet impertinente, Gunn approfitta della breve sosta in quel di DC per regalare all’antagonista di Marvel il suo miglior film recente e mostrarci ancora una volta come un cinecomics possa essere non soltanto visivamente straripante, ma anche arrivare davvero vicino allo status di cinema d’autore.

#5)DUNE

di Dennis Villeneuve
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Ormai specializzato nella riproposizione di vecchi classici sci-fi, Villeneuve imbastisce con eleganza e potenza visiva un kolossal che segna un prima e un dopo nella messinscena fantascientifica. Un’epica moderna visivamente stordente, interpretata da un cast di grande statura e musicata da Hans Zimmer in compagnia della ieratica Lisa Gerrard.

#4) THE FATHER

di Florian Zeller
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Costruito come un thriller impossibile da decifrare fino agli ultimi minuti, Father è invece la messinscena della demenza senile in tutta la sua drammatica e disgregante brutalità . Anthony Hopkins è semplicemente mostruoso.

#3) THE POWER OF THE DOG

di Jane Campion
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La celebre regista neozelandese decostruisce il western rinsecchendolo della sua epica e dei suoi eroici topoi, restituendolo dunque agli uomini, alla loro meschinità  e sostituendo pistole e cavalli con frustrazioni laceranti e colpi bassi. Anche qui un cast scelto con illuminazione e guidato da un Benedict Cumberbatch titanico fa la differenza.

#2) E’ STATA LA MANO DI DIO

di Paolo Sorrentino
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Il regista premio oscar napoletano alle prese con il non racconto della sua maturazione e del dramma della sua gioventù, un film capace di far sentire lo spettatore nella Napoli dell’avvento di Maradona piuttosto che raccontargliela. Un prodigio cinematografico che emoziona in tutte le direzioni con potenza tangibile.

#1) THE CARD COUNTER

di Paul Schrader
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Il genio meno chiacchierato della New Hollywood non perde colpi nonostante l’età  che avanza e mette in scena una pellicola che, con secchezza brutale, silenzi e senso di ineluttabilità , racconta il fallace processo di ricostruzione di sè di un aguzzino di Abu Ghraib. Due nuove presenze nella sua vita di frequentatore professionale di Casino potrebbero cambiare tutto, lo faranno, forse. Oscar Isaac è silente, ma i suoi occhi dediti all’incubo gridano di dolore e lo confermano tra i migliori attori, se non il migliore, delle nuove generazioni.

Credit grafica: Luca Morello (Scismatica)