Di stanza tra l’Irlanda e il Regno Unito, i M(h)aol hanno pubblicato a fine ottobre questo loro primo EP (mentre la versione fisica sarà  disponibile a partire dal 12 gennaio): registrato in appena tre giorni tra Dublino e Bristol e realizzato dalla Tulle, questo lavoro parla di temi come la violenza sulle donne e la misoginia nelle scene musicali inglese e irlandese.

Ad aprire questo debutto sulla breve distanza dei M(h)aol ““ che, non a caso, si pronuncia nello stesso modo della parola “male” – si apre con la title-track “Gender Studies”: la frontwoman Róisà­n Nic Ghearailt è libera di usare il suo spoken word sui graffianti e disturbati riff delle chitarre, che creano un clima decisamente cupo, mentre lancia un importante messaggio su quanto siano inutili i concetti di genere.

A seguire la minacciosa “Desperation” con le sue linee di bassso decisamente dure che rendono l’atmosfera molto cupa, mentre la successiva “Laundries”, la traccia più lunga dell’EP, inizia calma, per poi diventare sempre più folle ancora una volta grazie a un basso sporco e cattivo, supportato da un drumming inarrestabile e intanto la rabbia e l’energia si fanno sempre maggiori.

Il recente singolo “No One Ever Talks To Us” parla di come le donne non siano considerate dagli uomini (“unless they wanna fuck”), mentre il loro suono post-punk rumoroso e distorto continua a colpire duro e ci ricorda gli svedesi Viagra Boys.

L’EP si chiude in maniera particolare con “à“ Ró Sè Do Bheatha Bhaile”, una canzone folk irlandese che parla di Gráinne Mhaol, da cui la band prende il nome: dai toni piuttosto tranquilli, il brano non nasconde il suo umore cupo e sinistro, riuscendo comunque a sorprenderci.

Incazzati, determinati e decisi, i M(h)aol non hanno alcuna paura a parlare di argomenti “difficili” e il loro sound duro e buio sembra essere la perfetta descrizione della loro giusta rabbia: tantissima stima per questo gruppo post-punk anglo-irlandese!

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M(h)aol: Bandcamp