Dopo il successo internazionale riscontrato dai loro primi due LP, “Dogrel” (2019) e “A Hero’s Death” (2020), i Fontaines D.C. sono già  tornati con un’altra prova sulla lunga distanza, pubblicata ancora una volta dalla Partisan Records e registrata insieme a Dan Carey, non solo il proprietario della Speedy Wunderground, ma anche un produttore apprezzato che ha già  lavorato con gente come Franz Ferndinand, Lily Allen, Django Django e Bloc Party, solo per citare alcuni nomi.

“Skinty Fia”, che significa “la dannazione del cervo” in lingua irlandese ““ non a caso l’animale si trova anche in copertina ““ mette al centro del disco i pensieri della band sulla loro identità  irlandese: “i Fontaines D.C. si rivolgono alla loro irlandesità  da lontano, mentre ricostruiscono le loro vite altrove”, ci spiega la press-release.

“In ár gCroà­the go deo” (nei nostri cuori per sempre in irlandese) apre i giochi e subito rimaniamo piuttosto sorpresi: sopra a un’insistita linea di basso, infatti, vanno a porsi dei canti dalle influenze gregoriane che danno un inaspettato tono spirituale al brano. La voce di Grian Chatten, invece, risulta piuttosto riflessiva rispetto ad altre occasioni, mentre la strumentazione continua a crescere.

Alla band irlandese non manca di certo il coraggio di sperimentare come possiamo vedere anche nella title-track “Skinty Fia”, dove troviamo sporche e intense influenze industrial a cui si accompagnano ritmi che sembrano provenire dal mondo hip-hop: nella parte finale del brano poi i vocals del frontman, invece, paiono volerci ipnotizzare in mezzo a tutta questa cupa e rumorosa confusione.

Non possiamo dimenticarci di citare anche “The Couple Across The Way”, che vede la voce di Chatten e una fisarmonica (regalatagli per Natale) come unici protagonisti: pieno di tristezza e malinconia ““ parla di una coppia vicina di casa di Grian e delle sue continue discussioni – il brano regala nostalgici momenti di poesia, portandoci a fare un tuffo in un passato dipinto in bianco e nero a cui siamo ancora molto affezionati.

“Jackie Down The Line” è uno dei pezzi più piacevoli del disco con quelle sue continue progressioni e le sue chitarre pulite, mentre il ritornello contiene una melodia leggera e poppy, senza però dimenticare quel suo senso di malinconia.

“I Love You” è dedicata alla loro isola e ha influenze smithsiane (deliziose qui le sei corde): il brano si continua a dividere in due umori, delicato e riflessivo e potente e intenso, quasi a rappresentare la positività  e la negatività  all’interno dell’Irlanda.

“Skinty Fia” segna un punto importante per la carriera della band di Dublino, ancora molto legata alla sua terra anche ora che risiede a Londra: nonostante sappia rappresentare anche l’alienazione e il dolore, questo terzo LP, pur meno intenso a livello strumentale rispetto ai suoi predecessori, suona fresco, interessante e, in più di un’occasione ritrova la sensibilità  poetica e melodica di Chatten e compagni che inoltre non hanno avuto paura di provare a spostarsi anche verso territori per loro nuovi. Promozione a pieni voti per loro.

Credit Foto: Polocho