Dopo cinque anni dall’uscita di “Let The Dancer Inherit The Party”, i Sea Power ritornano con questo loro settimo LP, il primo con il nome accorciato per non confondere la loro band con “la recente ondata di nazionalismo che ha attraversato il mondo di recente”.

Il disco si apre in modo incredibilmente tranquillo con “Scaring At The Sky”, regalandoci quasi cinque minuti di totale relax: saranno le chitarre dreamy, sarà  la voce così confortante del frontman Jan Wilkinson, ma questo inizio risulta essere qualcosa di incredibilmente piacevole.

La stessa atmosfera sognante la ritroviamo anche nel singolo “Two Fingers”, che i fratelli Wilkinson hanno scritto in memoria del padre recentemente scomparso: sebbene la sua strumentazione sia più energica rispetto alla opening-track, la magia delle sue delicate e nostalgiche melodie è qualcosa di veramente difficile da descrivere. Si puo’ davvero respirare bellezza in ogni nota!

Più avanti “Doppelgänger” si sposta invece su territori post-punk cattivi degni delle migliori cose degli Interpol: dal ritmo incalzante e dall’atmosfera oscura, il pezzo risulta davvero incontenibile, tanto che diventa difficile rimanere fermi.

La successiva “Fear Eats The Soul” è ipnotizzante e magari un po’ inquietante per il suo buio, ma anche qui le atmosfere sono estremamente rilassate e gentili e il falsetto di Wilkinson ci ricorda quello di Thom Yorke in alcuni dischi dei suoi Radiohead.

Le emozioni non sono finite perchè anche la conclusiva “We Only Want To Make You Happy” ha davvero tanto da dare agli ascoltatori sotto quel punto di vista, grazie a una strumentazione molto ben costruita e ricca, che crea atmosfere gloriose e celestiali.

I Sea Power, mentre hanno accorciato il loro nome, hanno costruito un album incredibilmente solido e interessante che, pur nella sua malinconia (e senza citare mai la pandemia), riesce a lasciare sensazioni imponenti, magiche e molto gradevoli, dimostrando che la loro classe è sempre lì e che la loro vena di creatività  è ben lontana dall’esaurirsi. A nostro avviso “Everything Was Forever” farà  parte ““ con grande merito ““ di molte top 10 di fine anno.

Photo Credit: Hollywood