Se c’è un gruppo che ci farà sempre venir voglia di ballare come matti e farà sempre sentire chiunque un appena diciottenne in discoteca, si tratta palesemente dei bis. E dopo quasi 30 anni dall’inizio del loro viaggio, con il nuovo album “Systems Music for Home Defence” dimostrano di avere ancora delle anime scatenate.
Le danze si aprono con Lucky Night, con la quale il terzetto scozzese riesce a trasportarci in una serata al club in un battito di ciglia, anche se siamo quasi a Natale e a malapena troviamo la voglia di uscire di casa: pezzi come questi o Shopping For Tattoos ti ipnotizzano e trascinano in un mondo fatto solo di danze scatenate fino all’alba.
E cosa dire poi della voce di Manda Rin, tra le caratteristiche più iconiche dei bis? Se già nei vecchi lavori spiccava e non poco, in questo disco divertente e scatenato continua a incantare come fosse una sirena, soprattutto in “The Safe Routines” e in “You’re Drunk, Go Home”. Il terzetto è ovviamente più maturo rispetto agli inizi, anche nei testi (ma fino a un certo punto, com’è giusto che sia) ma è impossibile non sentirsi nel mezzo degli anni Novanta con hit come “Stress” (tranquillamente nella top 3 del disco) o la martellante “Irrelevant Disco”.
In “(I Got My) Independence”, brano che parte con un interessante pianoforte italo-house, sembrano portare avanti una dichiarazione consapevole di chi sono, di quanto nessuno potrà mai davvero cambiarli perchè sanno di star facendo da anni quello che più amano fare. Sulla stessa linea è la nostalgica ma confortante “The Lookback”, pezzo in cui il trio si dice di doversi guardare indietro per vedere da dove arrivano; conoscono bene i traguardi raggiunti e sanno che ne hanno molti altri da raggiungere, ma questo non li sconforta, anzi. Hanno fatto errori, non avevano previsto di arrivare fin dove sono arrivati finora, si chiedono se le cose sarebbero andate diversamente, e poi arriva la risposta: devono lasciarsi andare. Anche perchè, visto lo splendido lavoro fatto con “Systems Music for Home Defence”, i bis non li vogliamo proprio da nessun’altra parte se non qui, a continuare a fare ciò che sanno fare meglio: farci scatenare il più possibile anche nella più fredda e triste delle stagioni.