è sempre un piacere ritrovare Weyes Blood che ha da poco pubblicato il suo quinto LP, “And In The Darkness, Hearts Aglow”, realizzato ancora una volta dalla prestigiosa Sub Pop Records.

Il disco, co-prodotto dalla stessa Natalie insieme a Jonathan Rado dei Foxygen, è la seconda parte di una trilogia iniziata con l’album precedente, “Titanic Rising”, uscito ad aprile 2019: numerosi e importanti i collaboratori della Mering in questa occasione, tra i quali troviamo Meg Duffy (Hand Habits), Daniel Lopatin (Oneohtrix Point Never) e Mary Lattimore.

La opening-track e principale singolo “It’s Not Just Me, It’s Everybody” ci introduce nel suo favoloso mondo: lunga oltre sei minuti, questa canzone, costruita con il piano, cresce con calma attraverso arrangiamenti di archi assolutamente incredibili e ricchi e sensazioni che sembrano volerci trasportare verso il più alto dei cieli. Pura poesia seppure la voce della Mering risulti malinconica.

Le qualità  appena citate le possiamo trovare anche nella successiva “Children Of The Empire”, dove appaiono sia l’arpa della sempre ottima Mary Lattimore, ma anche i fiati e delle calde armonie che sembrano ricordare la West Coast di qualche decennio fa (Beach Boys anyone?) in un mix che rasenta la perfezione.

Un altro tuffo nel passato con “Hearts Aglow”, una ballata che ci riporta in un mondo indie-pop di tanti anni fa, ma allo stesso tempo Natalie sembra volere aggiungere un tocco cinematografico e angelico al pur nostalgico brano: ancora una volta una delizia senza tempo da ascoltare con cura.

Forse “Twin Flame” è la canzone meno evidente del disco perchè semplicemente synth-pop con chitarre, synth e percussioni leggere, ma la voce della Mering è comunque sempre piena di passione e capace di disegnare toni angelici che rimangono comunque unici.

Dopo i due minuti strumentali di “In Holy Flux”, che ci portano su territori ambient, è invece la volta di “The Worst Is Done”, in cui invece Natalie, con la chitarra acustica, si muove su panorami sonori folk, mentre i synth aggiungono sensazioni ultrasensoriali che ce ne fanno innamorare sin dal primo ascolto.

Citando il passato e trasformandolo in qualcosa di moderno e attuale, Weyes Blood riesce con nostalgia a creare un altro album piacevolissimo, emotivamente intenso e molto ricco di dettagli: sebbene sia uscito solo a novembre, difficile poter pensare a un disco più bello in questo 2022.

Credit Foto: Neil Krug