Credit: Stiansmoller, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

A novembre, via Sub Pop Records, Weyes Blood ha pubblicato il suo quinto LP, “And In The Darkness, Hearts Aglow“: il disco è la seconda parte di una trilogia, aperta dal precedente “Titanic Rising“, e ora Natalie Mering la sta portando in giro per l’Europa con un lungo tour che si conclude proprio stasera qui a Brighton.

Sebbene la sala del Chalk, locale situato a pochi passi dal lungomare e dal famosissimo molo, sia piuttosto capiente, il sold out è stato raggiunto ormai da parecchie settimane e il pubblico è composto da persone di tutte le età.

Sono passate da pochi attimi le otto e mezza quando Natalie e la sua band salgono sul palco ed è “It’s Not Just Me, It’s Everybody” a introdurci al suo mondo: totalmente vestita in bianco e al centro della scena, la californiana incanta il pubblico con la magia della sua voce e la delicatezza dei suoi arrangiamenti pop, ma allo stesso tempo incredibilmente raffinati, mentre un non so che di celestiale sembra circondare la musicista statunitese.

La successiva “Children Of Empire”, che la vede alla chitarra acustica, ha qualcosa di altrettanto solenne e ogni singolo attimo segna una nuova emozione, tra armonie, piano, handclapping, mentre i suoi vocals rimangono sempre al centro della scena, creando luce e incantando letteralmente ogni persona presente nella sala del Chalk stasera.

“Something To Believe”, introdotta da lussureggianti synth, è il primo estratto da “Titanic Rising”, unico altro album presente nella setlist di stasera: anche in questo caso non mancano le armonie, mentre il panorama sonoro va a cercare influenze country-folk con la pedal steel che recita una parte importante nell’economia del pezzo.

E’ difficile spiegare cosa si prova ascoltando dal vivo “God Turn Me Into A Flower”, dove la voce di Natalie è accompagnata quasi esclusivamente dai synth, che aggiungono una sensazione celestiale e imponente al pezzo: l’atmosfera è semplicemente meravigliosa e, seppure solamente per qualche minuto, sembra che un universo di pace totale ci stia circondando.

Se “Wild Time” forse è la canzone più semplice, a livello di arrangiamenti, tra quelle eseguite stasera perché composta quasi esclusivamente con la chitarra acustica e il piano, la Mering non ci fa comunque mai mancare la sua classe, la sua eleganza, la sua passione e la sua intensità emotiva.

I synth e le percussioni di “Twin Flame” ci fanno muovere il piede, mentre il vestito di Natalie si illumina di rosso proprio sul cuore quasi a voler indicare come questo non manchi mai nelle sue performance e, aggiungiamo noi, è proprio il cuore che rende ogni suo concerto qualcosa di incantevole e di così emozionante.

Le ultime sensazioni positive del mainset arrivano con “Hearts Aglow”, dove i suoi vocals passionali ci regalano altri momenti celestiali, disegnando calde melodie accompagnate da arrangiamenti sempre eccezionali.

C’è poi spazio per un breve encore che si chiude con quello che crediamo possa essere il pezzo più catchy e pop di Weyes Blood, ovvero “Everyday”: è davvero difficile resistere a quel suo andamento veloce (cortesia di un drumming imponente) e a quelle sue facili linee melodiche, pur così eleganti e ricche di calore che sembrano provenire dalla sua California, ma la sua bellezza è comunque fuori dall’ordinario.

Oltre ottanta minuti di pura classe, eleganza, un susseguirsi di emozioni e di arrangiamenti deliziosi, mentre la Mering, graziata da quella sua incantevole voce, incantava il pubblico di Brighton: una perla che risplende ogni giorno sempre più!