Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

DAUGHTER – “Stereo Mind”
[4AD]

A circa 10 anni dal folgorante debutto “If You Leave“, seguito poi da “Not to Disappear” (2016) e la colonna sonora “Music from Before the Storm” (2017), riabbracciamo i Daughter. Dopo aver passato un decennio a descrivere le emozioni più oscure, il trio composto da Elena Tonra, Igor Haefeli e Remi Aguilella, presenta, a quanto dicono le note stampa, il suo disco più ottimista.

MUDHONEY – “Plastic Eternity”
[Sub Pop]

Il 2023 è il 35° anniversario sia dei Mudhoney che della Sub Pop, e un nuovo incredibile album della band di punta dell’etichetta è il modo perfetto per celebrare l’occasione. Registrato in nove giorni al Crackle & Pop! di Seattle, WA, con il produttore di lunga data Johnny Sangster, “Plastic Eternity” è, come ci fanno sapere le note sampa, una corsa inebriante attraverso tutti i proto-generi del rock chitarristico con un occhio attento alle inanità del mondo nel 2020.

THOMAS BALGANTER – “Mythologies”
[Warner]

Thomas Balganter, che ha recentemente svelato al mondo il perchè della fine dei Daft Punk progetto che condivideva con l’amico Guy-Manuel de Homem-Christo, pubblica oggi il suo nuovo disco orchestrale. “Mythologies” è stato originariamente concepito come una partitura per balletto ed eseguito al Grand Théâtre di Bordeaux lo scorso luglio.

CROCODILES – “Upside Down in Heaven”
[Lolipop]

Ottavo album in studio per Brandon Welchez e Charles Rowell che riportano in pista il progetto Crocodiles dopo una pausa durata quasi cinque anni. Da questo “Upside Down in Heaven”, secondo le note stampe, dobbiamo aspettarci inni punk-pop, garage-rock mutante, fuzz-pop contagioso, anthem pronti per la pista da ballo e persino death-rock hardcore…

EMMA TRICCA – “Aspirin Sun”
[Bella Union]

A distanza di cinque anni dal precedente lavoro, “St. Peter”, Emma Tricca torna con “Aspirin Sun” disco registrato insieme a Steve Shelley dei Sonic Youth e al chitarrista dei Dream Syndicate Jason Victor, che lo hanno anche prodotto, oltre al bassista Pete Galub.

TELEMAN – “Good Time/Hard Time”
[Moshi Moshi]

La press-release che accompagna questo nuovo disco, successore di  “Family Of Aliens“ uscito circa 5 anni fa, ci dicono:

La loro musica e il loro flusso di coscienza lirico si intrecciano mentre navigano verso nuovi inizi. Con il classico stile dei Teleman, “Good Time / Hard Time” è il loro disco più dancefloor-friendly fino ad oggi e ci siamo innamorati di loro ancora una volta.

ORACLE SISTERS – “Hydranism”
[22TWENTY]

Gradito debut album per la band di stanza a Parigi che da tempo ormai trova spazio sulle nostre pagine (spulciatevi la preziosa rubrica Brand New per farvi un’idea…). Folk intriso di melodia, pop orchestrale dal retrogusto malinconico… fidatevi ancora una volta del nostro fiuto e date una chance a questi ragazzi.

HEATHER WOODS BRODERICK – “Labyrinth”
[Western Vinyl]

Quinto album solista per la cantante e compositrice americana in passato membro di Efterklang, Horse Feathers e Loch Lomond.
“Labyrinth” esce a pochi mesi di distanza dal precedente “Domes”, lavoro di 7 tracce meditative eseguite con il violoncello.

JANA HORN – “The Window is the Dream”
[No Quarter]

Secondo lavoro, interamente registrato a New York, per la cantante e musicista di Austin, Texas. “The Window is the Dream” segue l’ottimo debut “Optimism”, che le è valso il titolo “artista da tenere d’occhio” dal The Guardian.

WEDNESDAY – “Rat Saw God”
[Dead Oceans]

In queste dieci tracce, che arrivano A nemmeno due anni dal loro terzo LP, “Twin Plagues”, la frontwoman Karly Hartzman, il chitarrista MJ Lenderman, la bassista Margo Shultz, il batterista Alan Miller e il suonatore di lap-pedal steel Xandy Chelmis costruiscono un santuario di minuzie. Dispacci per metà divertenti e per metà tragici dalla Carolina del Nord che si dispiegano tra lo skuzz lamentoso dello shoegaze anni Novanta e il classico twang country, con la lap steel distorta e la voce della Hartzman che fende il frastuono.

YAEJI – “With A Hammer”
[XL Recordings]

Composto in circa due anni, dopo la pubblicazione del mixtape “What We Drew” e durante i vari recenti lockdown, “With A Hammer” è il debut album della cantante e compositrice di New York Yaeji.

NATHAN FAKE – “Crystal Vision”
[Cambria Instruments]

Il produttore inglese, che circa 17 anni fa grazie al folgorante debutto “Drowning In A Sea Of Love” si impose come protagonista assoluto dell’allora scena elettronica, chiusa la trilogia per la Border Community ci consegna oggi la sua personalissima visione di synth music dalle forte influenze Warp/ninenties.

TIM HECKER – “No Highs”
[Kranky]

A pochi mesi di distanza dalla pubblicazione della colonna sonora di “Infinity Pool”, nuovo straniante film di Brandon Cronenberg, il produttore canadese torna a sciorinare meravigliose gemme di musica ambient. In “No Highs” ci trovi anche il sax di Colin Stetson.

BLONDSHELL – “Blondshell”
[Partisan]

Debut album nel segno di Pj Harvey e le Hole per la venticinquenne americana Sabrina Teitelbaum.

DENTE – “Hotel Souvenir”
[INRI]

Dieci brani che evocano il presente attraverso ricordi dal passato e sguardi al futuro, delineando un luogo immaginario, una malinconica e un po’ malconcia stanza dei ricordi a cui si impara a voler bene con il tempo.

BEN GREGOR – “episode
[Transgressive]

Archiviata l’avventura Blaenavon, la band sparisce nel 2019, Ben Gregor muove i suoi primi passi in veste solista pubblicando oggi il nuovo “episode”.