Credit Manuel Agnelli: youtube / Credit Bruce Springsteen: JolandaBakker, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Non si spengono le polemiche intorno al concerto che Bruce Springsteen ha tenuto lo scorso 18 maggio a Ferrara proprio nei giorni in cui l’Emilia-Romagna era alle prese con l’immane tragedia dell’alluvione.

L’opinione pubblica si è rapidamente spaccata tra chi chiedeva a gran voce l’annullamento dell’evento, per gli inevitabili problemi logistici ma anche in segno di rispetto per le tante vittime del disastro ambientale, e chi sosteneva la necessità di non cancellare uno show programmato da lungo tempo.

Manuel Agnelli, a Milano al Piccolo Teatro per le repliche di “Lazarus”, opera rock di David Bowie ed Enda Walsh diretta da Valter Malosti di cui è protagonista, interpellato sul mega-concerto del Boss ha detto la sua:

L’unica cosa che davvero non mi è piaciuta è che non abbia devoluto l’incasso alle vittime dell’alluvione… Mi ha stupito non me l’aspettavo…

E ancora:

Penso che troppo spesso ci si dimentica che i musicisti sono professionisti seri. Dietro un evento del genere, c’è il lavoro di centinaia di persone. Un investimento economico e organizzativo enorme, con persone che rischiano di perdere un sacco di soldi. In più è un’occasione di arricchimento per il territorio e anche, detto con la leggerezza che ci vuole, di distrazione. In una situazione tragica, un concerto può aiutare…

Springsteen dal palco ha poi salutato la cittò senza fare alcun riferimento all’alluvione. In questo caso Agnelli sembra più compresivo:

lo capisco. Qualunque cosa avesse detto, sarebbe stata strumentalizzata e avrebbe generato polemiche inutili…