Morrissey ha accusato la Capitol Records di “fascismo” dopo che l’etichetta ha accantonato il suo ultimo album “Bonfire Of Teenagers”.

La polemica intorno all’album risale al 2022, quando il cantautore ed ex frontman degli Smiths ha rivelato di essersi “volontariamente ritirato da qualsiasi associazione con la Capitol Records“, nonostante avesse annunciato la pubblicazione di un disco con loro solo due mesi prima. Moz aveva anche rivelato che Miley Cyrus – che nel 2020 aveva registrato i cori per il brano “Bonfire” “I Am Veronica” – aveva chiesto di rimuovere la sua voce dalla canzone.

Entrambe le collaborazioni sono state interrotte in relazione alle posizioni politiche del musicista e al suo sostegno al controverso partito politico di estrema destra anti-islamico For Britain, per il quale aveva precedentemente indossato un distintivo durante un’apparizione televisiva del 2019.

Dopo che il cantante aveva annunciato la fine del rapporto con la Capitol, l’etichetta ha apparentemente accantonato “Bonfire Of Teenagers” a febbraio, e l’album è ancora inedito. Ora, in una nuova dichiarazione rilasciata sul suo sito web, Morrissey ha accusato la laber di “fascismo” e di avere una “cultura strisciante della censura“.

È una chiara dimostrazione di quanto sia diventata censoria l’industria musicale. È una nuova parte dell’industria musicale che non funziona e che non piace a nessuno. La musica dovrebbe essere la democrazia primaria…non ha senso vietare ‘Bonfire of Teenagers’ perché qualcuno da qualche parte potrebbe sentirsi offeso se lo ascoltasse. Perché perdere tempo con le incapacità mentali degli altri? E dov’è il sostegno di Capitol ai ragazzi che sono stati uccisi in quel rogo di Manchester il 22 maggio 2017? Anche se la Capitol sostiene di essere un’etichetta attenta alle diversità è molto difficile vedere la loro umanità.

Se siete disposti a pubblicare solo musica che spinge la gente a non pensare, allora non siete adatti a nessun contatto con le persone creative. Le canzoni sono composizioni letterarie e scrivere musica dovrebbe essere una forma aperta e senza restrizioni. Mi sembra che la Capitol Records non possa osservare la possibilità che i suoi artisti o i suoi potenziali clienti non usino la testa. Ma mettere a tacere certi artisti non porta a nulla, e fa semplicemente bruciare il fuoco più alto e più forte.

In un’altra parte del comunicato, il cantante ha anche criticato la dirigente musicale americana Michelle Jubelirer, che secondo lui ha avuto un ruolo fondamentale nel “rimuovere” “World Peace is None Of Your Business” (il suo decimo album in studio) dagli scaffali perché era “decisa a non farlo vendere o ascoltare“.

La stessa strisciante cultura della censura alla Capitol Records ha avuto luogo con ‘Bonfire Of Teenagers’, e la struttura della Capitol appare ora fascista. Ho ancora speranza nell’industria musicale, ma evidentemente al suo interno ci sono diverse facce potenti che non hanno alcun interesse onesto per la musica…e voi li seguite nell’ombra a vostro rischio e pericolo.