Credit: Fulvio Bellanzin

Nuovo album per la torinese Ella Nadì che dopo diversi EP, singoli e un disco d’esordio sulla lunga distanza dal titolo “Dentro” torna con undici brani eleganti tra folk, arrangiamenti orchestrali,  grande cura di ogni dettaglio e la voglia di mettersi in gioco per crescere, riscoprirsi.

Trentaquattro minuti decisamente intensi in cui il violoncello di Chiara Di Benedetto dialoga con voce e pianoforte creando atmosfere riflessive e sognanti. Tamburi, archi, inviti a vivere senza riserve, un bel brano rock (“Dicono che il primo amore”) e uno dall’indole jamaicana (“Mentre mi dormi accanto”) poli opposti di un album in bilico tra sorpresa, emozione, desiderio.

Sentimenti forti e delicati quelli evocati da Ella Nadì sintomo di una maturità artistica cercata con fervore e raggiunta a suon di chitarre elettriche e acustiche, dolcezza e quotidianità, l’elettronica di “Giungla” e “Mani Piccole” in cerca di un “Altrove” autentico.

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