Un EP di appena quattro brani per una band che non ha certo bisogno di presentazioni. Già, perché nel bene o nel male, i Bombay Bicylce Club hanno rappresentato (e continuano a rappresentare) uno dei numi tutelari della cosiddetta scena indie-alternativa internazionale (o di quel che ne resta) degli Anni Duemila.

Credit: Press

“Fantasies”, questo il nome del nuovo mini-progetto pubblicato dal gruppo londinese, è una sorta di lavoro corale che, al solito, vede Jack Steadman e soci muoversi su delle coordinate per nulla retoriche o stantie. Anzi. Ed in tal senso, la collaborazione con la cantautrice folk, Lucy Rose, ha contribuito ad arricchire ancor di più lo scenario artistico e sonoro su cui poggia le proprie (solide) basi, l’extended play in questione.

Sì. Perché “Fantasies” – anche se al netto di una durata piuttosto striminzita e di qualche episodio non particolarmente a fuoco – resta un’opera alquanto gustosa, dignitosissima, ben suonata e prodotta. Di tutto rispetto, insomma. “Willow”, per esempio, è una ballad (cantata proprio insieme alla sopraccitata Rose) a tinte elegantissime che fa dell’incisività del drumming e dell’atmosfera sognante le sue peculiarità più luccicanti. È un connubio magico ed ipnotico quello instauratosi tra le voci del buon vecchio “Mr. Jukes” e della singer britannica. Altroché.

Va da sè, naturalmente, che l’intero, nuovo progetto “Fantasies” non sia altro che una sorta di “omaggio” all’universo femminile ed alle sue esponenti più vicine al mondo della band. E lo stesso discorso fatto per “Willow”, volendo, lo si potrebbe estendere pure alla bella traccia iniziale, “Fantasneeze”. Questa volta, però, a dar manforte ai Nostri (ed alla voce di Steadman) ci pensa la bravissima cantautrice (country-folk) classe ‘2000, Matilda Mann (anche lei londinese di nascita) che dona al pezzo una maggiore profondità interpretativa.

“Blindfold”, invece, vede l’ottimo featuring di Liz Lawrence, che in passato si era già esibita (in tour) con i Bombay Bicycle Club e che grazie alla sua vocalità magnetica e per nulla evanescente, è riuscita regalare una sorta di quid in più alla terza traccia del lotto. “Fantasies”, del resto, è un EP che scorre via leggero come una scena epica di un vecchio film di Hugh Grant. E non solo per la sua brevità.

I Bombay Bicycle Club, del resto, nel corso del tempo hanno sempre mantenuto – più o meno – una certa coerenza stilistica a cui non hanno quasi mai voltato le spalle. “Better Now” (in collaborazione con la talentuosa Rae Morris) conclude in maniera piuttosto scanzonata (e non propriamente trascendentale) un disco che non aggiunge moltissimo alla carriera del gruppo britannico, ma che va ad abbellire, come una specie di luccicante gingillo, la già ricca discografia di Steadman e compagni.

Cambiare tutto per non cambiare nulla. È questa, grossomodo, la filosofia spicciola dei Bombay Bicycle Club sciorinata tra le pieghe ovattate (ma convincenti) di “Fantasies”. Arte al servizio della normalità.