Oh, non mi divertivo così con un action da tanto tempo. Accelerato, un po’ (giustamente) esagerato, senza momenti di stanca.
Certo, c’è una forzatura piuttosto evidente, ovvero lui che parla senza sosta col terrorista via airpods e nessun altro addetto alla sicurezza del gate se ne rende conto o sospetta qualcosa. Ma se gli concedi questo (cospicuo) gruzzolo di sospensione dell’incredulità, poi il film ti premia.
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Bateman, soprattutto quando è soltanto una voce nell’auricolare, antipatica, cinica e omnisciente, è fantastico. Egerton è un piacere vederlo ribaltare il suo personaggio da ombra di se stesso a eroe totale. Mentre invece Dean Norris sarebbe potuto morire anche venti minuti prima, totalizzando quindi soli cinque minuti esatti di presenza sullo schermo, e sarebbe stato un piacere lo stesso – tant’è vero che non ha il collo.
Ah, e il film vince il premio miglior utilizzo di “Last Christmas” di sempre. Ma a riguardo non faccio spoiler.