Una fotografia limpida e solare immortala i fiabeschi dintorni del Walt Disney World di Orlando, Florida. Ma le esistenze che consumano tra i motel colorati come i castelli dei cartoni animati sono tutt’altro che favole.

Siamo in un summer break e la fotocamera insegue con una fluidità  malickiana bambini rumorosi, incontrollabili perchè incontrollati, ingannare i loro giorni di vacanza giocando e scorazzando qua e là . Da un motel all’altro, da un tono di rosa all’altro. Intanto che le loro giovani madri sbarcano il lunario come possono, chi spaccandosi la schiena nello squallido fast food di turno, chi facendo marchette varie o, addirittura, prostituendosi.

Siamo ai margini della società  americana e per questi bambini non c’è via di scampo. Men che meno per la protagonista Moone, il cui unico riscatto sarà  una corsa a perdifiato tra i castelli del vero Disney World, prima di un’inevitabile adolescenza sotto la giurisdizione dei servizi sociali.

Incredibile Willem Dafoe, qui in uno dei suoi rarissimi ruoli positivi, che interpreta il burbero manager del motel di Moone, suo malgrado attento angelo custode di tutti i bambini abbandonati a se stessi.