Una dichiarazione d’intenti come: “I Turnpike Glow nascono nel 2003 con il desiderio esplicito ed umile di far rinascere la morente fede nella pop music” andrebbe interpretata e spiegata.

E’ pop sicuramente la facilità  con cui le otto tracce di “Rush Home”, il loro EP uscito per l’americana 75orless Records nel 2006, si incollano prepotenti nella vostra memoria, ma qui siamo esenti dalle ruffianerie che strizzano l’occhio alle onde medie senza badare alla sostanza, perchè le sonorità , le strutture e le idee che trapelano dal lavoro dei ragazzi romani sono tutto fuorchè scontate.
E poi i Turnpike Glow mettono le cose in chiaro fin da subito: i televisori se li fottono, mica li guardano.

Sudore a sei corde. E’ questo che si respira lungo i ventisei minuti del disco. Le atmosfere e i riferimenti invece cambiano di continuo: slacker e spettinati come Pavement del nuovo millennio (I Fought TV Screens), giocosi e votati al coretto nell’indiepop an(th)emico di Warranty, ondeggianti e felicemente fradici in “Dirty Rain”. Poi c’è Forecasts, un colpo di fulmine, teso ed improvviso, con i suoi frequenti cambi di ritmo, le venature shoegaze, la melodia azzeccata.
Mentre si attende il debutto ufficiale sulla lunga distanza, curiosi di conoscere quale sarà  la direzione approfondita, godiamoceli dal vivo nella seconda Sporco Impossibile Nite.