Io la odio mi disse stizzita una ragazza, non è possibile che le riesca sempre tutto bene. Avevamo appena finito di vedere ” Antichrist” di Lars Von Trier, e percepivamo ancora il sapore del suo charme. Charlotte Gainsbourg è così: non è oggettivamente bella, non sarà  mai, per fortuna, sex simbol di massa come la prima maggiorata rigurgitata dall’ennesimo reality, ma chi vi si avvicina non può non esserne colpito e poi ferito dalla sua elegante decadenza; non credi poi possa anche recitare bene e avere una versatilità  d’interpretazioni per via di quel così caratterizzante volto bohemien, ma riesce sempre a rapire gli occhi e lasciare una traccia marcata nello spettatore, a prescindere dalla trama, dagli altri attori, dal regista più o meno ingombrante, arrivando sino a vincere premi come il Prix d’interprètation fèminine di Cannes; infine, nonostante non abbia un’estensione vocale particolarmente ampia e potente, riesce a imbastire sonorità  e canzoni veramente intriganti e sensuali, prendendosi anche lo status di cantante vera e propria di professione senza scadere nella parodia della chanteur a tempo perso, come nel caso d’una Carla Bruni qualsiasi. D’altronde Charlotte è il frutto dell’amore tormentato, “Je t’aime… moi non plus”, di due mostri come il padre Serge e l’icona Jane Birkin, e non poteva assolutamente essere un personaggio scontato, ma, com’è naturale che sia, è un soffio d’arte, una presenza estremamente carnale di cui possiamo solo percepire il sapore fuggente, la cui imperfezione sommata al nostro non riuscire a comprenderla fino in fondo ne fa una presenza importante sul palco del nostro tempo.

“Stage Whisper” è la conclusione del lavoro di “IRM”, album in cui Beck compare come autore, performer e produttiore. La nuova uscita, che risponde alle esigenze del mercato secondo le quali bisogna costantemente alzare la mano e dichiararsi presenti, non è che un doppio disco formato dal live di “IRM”, elegante, avvolgente e a tratti sussurrato, e una selezione di brani in studio in cui compaiono ancora Beck, “Terrible Angels”, Connor O’Brien dei Villagers, “Memoir”, Connan Mockasin e Noah and the Whale.

Questa uscita, forse un po’ forzata, forse non così necessaria, è comunque un grazioso feticcio per chi come me è ammiratore della cantante francese.

Shush shush Charlotte. Shush Charlotte shush shush.

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Stage Whisper
[ Because – 2011 ]
Similar Artist: Franà§oise Hardy, Emilie Simon, Feist
Rating:
Live album:
1. IRM
2. Set Yourself on Fire
3. Jamais
4. Heaven Can Wait
5. In the End
6. AF 607 105
7. Just Like a Woman
8. The Operation
9. Trick Pony
10. The Songs That We Sing
11. Voyage

Studio album:
1. Terrible Angels
2. Paradisco
3. All the Rain
4. White Telephone
5. Go to Let Go
6. Out of Touch
7. Memoir