Jason Pierce, ovvero l’uomo che visse due volte.

Dopo quattro anni dall’ultimo lavoro in studio e dopo ventisei dal suo esordio targato Spacemen 3 torna con un album battezzato fin da subito come successore “spirituale” di “Ladies And Gentlemen We Are Floating In Space”. Facile a dirsi. Ma quando hai a che fare con uno che ha fatto la storia della musica, tanto nel bene poco nel male, rischia di diventare un gioco pericoloso.

Di “Ladies And Gentlemen We Are Floating In Space” poca roba. Allora. Ma il marchio di fabbrica Spiritualized è indelebile. Dalla carica velvettiana sprigionata da “Hey Jane” alle chitarre psych e ancora vagamente shoegaze. Ventisei anni tatuati dietro le spalle. Marchiati a fuoco in un’altalena di addii e ritorni e capolavori clamorosi.

Alla frontiera degli anni novanta c’era anche Jason Pierce pronto a dire quello che molti allora s’aspettavano di sentire. Una corazzata, pronta a scaricare i residui patinati lasciati dagli anni ottanta, formata dagli Spaceman 3, appunto, dai Jesus and Mary Chain, dai My Bloody Valentine, dai Primal Scream. Loro da una parte ed il Brit-Pop dall’altra. Eppure pronti a convergere come quando, dopo ventisei anni, una “Little Girl” riesce a pescare quella melodia dagli anni migliori del migliore pop inglese.

In “Ladies And Gentleman We Are Floating In Space” la psichedelia e la dissonanza erano al centro di tutto mentre qui, oggi, ad emergere sono le melodie umide ma sincere di Pierce (“Too Late”, “Freedom”, “So Long You Pretty Thing”) e al passato non sono riservati che rimandi, quasi delle citazioni (“Headin’ For The Top Now”, “I Am What I Am”). E poi ci sono i cori, asso nella manica degli Spiritualized da sempre, di cui tutto l’album abbonda sapientemente.

Un gran disco questo “Sweet Heart Sweet Light” che non ha bisogno di pinze per essere raccolto lì dove giace. Un disco pop di cui probabilmente abbiamo ed avremo sempre bisogno che si camuffa appena dietro la cattiveria shoegaze di troppi anni fa. Questo è quanto.

Sweet Heart Sweet Light
[ Double Six/Fat Possum – 2012 ]
Similar Artist: The Brian Jonestown Massacre, Primal Scream a colpi di Brit Pop
Rating:
1. Huh (Intro)
2. Hey Jane
3. Little Girl
4. Get What You Deserve
5. Too Late
6. Headin’ For The Top Now
7. Freedom
8. I Am What I Am
9. Mary
10. Life Is A Problem
11. So Long You Pretty Thing