Ci sarebbe e di fatto c’è poco da dire di questi Foxygen. Anzi, basterebbe descrivere il loro “Take the kids off broadway” come un ‘frullato di anni sessanta, da Bowie a Jagger, da Lou Reed a Ray Davies‘ e fine dei giochi. Tutto vero. Ma se mi son preso la briga ti portarveli qui sotto al naso un motivo dovrà  pur esserci e di liquidarli così, in quattro e quattr’otto, non me ne passa.
Quindi proverò a dare senso a questa recensione, o meglio a questa presentazione, o, meglio ancora, segnalazione.

Ordunque veniamo a noi.
Sam France alla voce, Jonathan Rado alla chitarra e tastiere sono i Foxygen. Entrambi ventiduenni, il primo della costa east il secondo di quella ovest degli Stati Uniti. Nulla c’è dato sapere della storia dei due giovanotti, ne il perchè e il percome i due si sono conosciuti ne leggende metropolitane varie. Quello che France e Rado ci lasciano sono questi sette brani che compongono il loro disco di debutto, quel “Take the Kids off broadway” sopracitato, dato alle stampe per ben due volte: la prima con un etichetta pressochè ‘anonima’ (Breakfast Horse), la seconda con la più nota Jagjaguwar che una volta scoperti ha deciso di non farseli scappare per nulla al mondo.

“Take the Kids Off Broadway” rappresenta quindi un tributo a tutto ciò di buono che gli anni sessanta, musicalmente parlando, ci hanno offerto. E’ quindi un viaggio a ritroso nel tempo, un immersione in un oceano di acidi, in cui l’ascoltatore è accompagnato e cullato dallo ‘spaziale’ rock’n’roll a tinte glam dei due ragazzi americani. La genialità  di Bowie e dell’allucinato Syd Barrett converge nella track di apertura “Abandons My Toys”, nella più energica “Take the Kids Off Broadway” e nel trip di “Teenage Alien Blues”; le influenze a tinte Stoniane fanno sì invece che “Make It Know”, “Waiting ‘4 U” e la strampalata ballad di “Why Did I Get Married?” sembrano uscire direttamente da un “Exile on Main Street” qualunque; mentre la traccia di chiusura “Middle School Dance (Song for Richard Swift)” sembra strizzare l’occhio al blues di Ray Davies e dei suoi Kinks.

I Foxygen sono un collage di tutto questo. Un caleidoscopio che racchiude il decennio musicale dei ’60 e lo riesce a far rivivere grazie alla sbarazzina voglia di fare del duo americano. Un tributo al rock’n’roll semplice, fresco e gustabile”…meglio se spaparanzati lungo una spiaggia sorseggiando un buon mojito.

Credit Foto: Bryan C. Parker – Own work, CC BY-SA 3.0, Link