Se il punk non muore mai, l’hard-rock ha nove vite come i gatti, tonnellate di produzioni più o meno “ferrate” attraccano quotidianamente l’innocenza di coni stereo per mordere chiunque con le loro fauci amperizzate, le loro vestigia in latex; nessun dubbio possibile, l’hard rock, a differenza della maggior parte degli stili sonanti, è vegeto, vivo e “super dotato” come mai.

I quattro “disgraziati” di Goteborg, gli Hardcore Superstar, tornano a sparare riff e anatemi nel nuovo “C’mon Take On Me”, dodici tracce sulle quali non c’è nessun pericolo che non ti si ficchino in testa, e la storia del rock si perpetua, forse i nostri sono più umani, sempre un po’ scapestrati ma anche più sinceri, loro non vogliono riscrivere nessuna regola (con severità ) del gioco rock al quale appartengono, sono felici di rotolarsi nello street mood, tra i filamenti punk e dentro quella corporazione glam che li esalta e li mette in mostra come divinità  dei jack; energia, pizzicori Gun’s e Motley Crue e classe da vendere fanno parte del loro cromosoma, non una devastante e scurissima vitalità  ai confini dell’elettrico, ma una giusta rappresentazione, una “major” del suono comunque politicamente scorretta fino a dove lo sgolamento ed il fiato può arrivare.

Spina nel fianco dei conterranei Gluecifer e Hellacopters, gli HS mantengono la loro credibilità , non affannano a trovare le rime più cattive o abbordare ipotetiche bionde da strapazzare nei loro testi, e cazzo e puttana si rincorrono come in un alfabeto normalissimo, il solito abbecedario “in fondo buonista” che carica ascolti e voglie di sesso. Un disco dove non si avvertono retrogusti artificiali, ottime le slabbrate chitarristiche di Zino “One more minute”, voraci i sustains vocali “Above the law”, “Dead man,s shoes”, la ballatona sincopata “Are you gonna cry now” e quel gioiellino a piè tracklist sulle linee strappacuore Aerosmithiane che fanno strage di cuori e chewingum masticati ansiosamente “Long time no see”. Si potrebbe dire allora tutto nella norma? Si, senza dubbio, ma, postandosi tra un pro e contro, qui si assaggia un disco di rock, e non una master o lezione spocchiosa di come il rock dovrebbe essere. Te capì?
Buono.

C’mon Take On Me
[ Nuclear Blast – 2013 ]
Similar Artist: Un kilo di elettricità  cotonata
Rating:
1. Cutting the slack
2. C’mon take on me
3. One more minute
4. Above the low
5. Are you gonna cry now
6. Stranger of mine
7. Won’t take the Blame pt.1
8. Won’t take the Blame pt.2 (Sect meeting)
9. Dead man’s shoes
10. Because of you
11. Too much business
12. Long time no see