Idroscalo. Atmosfera un po’ hippie quella che si respira: palco circondato dagli alberi e il profumo del lago vicino che rinfresca l’aria soffocante dell’estate milanese. Il Circolo Magnolia è luogo di Unaltrofestival, e il primo giorno vede quattro entità  musicali di dovuto rispetto esibirsi per la prima volta in Italia.

I Matinèe in realtà  ci erano già  stati, essendo italiani. Ma cantano in inglese, pur non sapendolo, e il sound è marcio già  in partenza, personalità  zero. Si passa oltre. Non oltre i tre applausi comunque”… Willy Mason invece cattura subito l’attenzione del pubblico insieme alle sue due chitarre elettriche e al suo drum tramite pedale: un fascino a metà  tra Johnny Cash e Eddie Vedder, a metà  tra il blues e il folk di chi vive sulla strada”… un sacco di album al suo attivo, un peccato che non sia conosciuto in Italia. Da scoprire.

E poi i Daughter, con una timidissima Elena Tonra sempre sorridente che prova a parlare italiano e si rende subito simpatica a quelli che non avevano la minima idea di chi fossero quelli sul palco prima di vederli dal vivo (quasi tutti?). Beh dal vivo sono grandiosi: tutti stupiti i volti dei presenti, soprattutto quando Igor Haefeli si mette a suonare prepotentemente la chitarra con l’archetto. Una potenza sconsiderata mandata in loop tra scambi di strumenti e delay infiniti. Forse qualcuno avrebbe voluto ascoltare loro per tutta la serata”…

E invece anche i Lumineers hanno fatto la loro figura, proponendo con allegria e semplicità  il loro pop/folk estivo che li ha resi famosi anche nel nostro Paese. Una scaletta che alterna pezzi del loro unico album a covers e perfino a pezzi nuovi, almeno quattro, di cui due in mezzo al pubblico. Sono persone semplici, all’antica se vuoi, che vogliono le cose semplici. Così tanto che al momento di “Ho hey”, la loro hit, si interrompono durante l’esecuzione e Wesley Schultz (il carismatico frontman) dice “non avete bisogno di riprendere tutto con i cellulari, metteteli giù”… siete qui adesso!”. APPLAUSI, e si riprende dal punto in cui ci si era interrotti. I Lumineers si divertono parecchio sul palco e, come dei giocolieri con delle palline in mano, fanno dei loro strumenti un pretesto per giocare tra di loro e con il pubblico. Alla fine di tutto si abbracciano tra di loro sul palco, come a dire che bello, stiamo facendo ciò che abbiamo sempre desiderato nella vita: cantare.

Se le loro canzoni non cominciassero TUTTE in Do maggiore (anche col capotasto la posizione è sempre quella) e non si limitassero alla semplicità  di tre accordi, forse non sarebbero i Lumineers che abbiamo conosciuto”… speriamo tutti che siano quelli che conosceremo.

Setlist
SUBMARINES
AIN’T NOBODY PROBLEMS
FLOWERS IN YOUR HAIR
HO HEY
CLASSY GIRLS
SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES
DEAD SEA
SLOW IT DOWN
FALLING
CHARLIE BOY
DARLENE
ELOUISE
STUBBORN LOVE
FLAPPER GIRL
AMERICAN MUSIC
BIG PARADE